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Autore: Redazione

Invalidità civile e handicap: quali differenze?

Spesso ci si confonde fra invalidità civile e handicap, pensando che uno sia la conseguenza dell’altro o viceversa. In realtà non è così, queste due particolari condizioni sono regolamentate da legge differenti e permettono l’accesso a diverse tipologie di benefici e diritti che hanno conseguenze differenti sulla quotidianità e sulla vita delle persone e dei loro familiari.

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Handicap e invalidità civile: facciamo chiarezza

Per prima cosa è necessario definire l’handicap dall’invalidità civile:

  • handicap: minoranza fisica, psichica o sensoriale, di diverso entità e gravità, permanente o transitoria, che determina uno svantaggio sociale e impedisce alla persona portatrice di questo handicap il normale apprendimento, le relazioni sociali quotidiane e l’integrazione lavorativa.
  • invalidità civile: impossibilità o difficoltà di una persona a svolgere determinate azioni quotidiane come per esempio svolgere un’attività lavorativa, a causa di limitazioni fisiche, psichiche, intellettive o sensoriali (udito o vista generalmente). Il riconoscimento di una percentuale di invalidità consente di accedere a prestazioni assistenziali e a benefici previdenziali come per esempio la pensione di invalidità.

L’invalidità civile può sussistere anche in totale assenza di handicap, mentre quest’ultimo molto spesso determina una percentuale di invalidità civile, anche piccola.

Normativa di riferimento

Il riconoscimento di un handicap e quello di invalidità civile devono entrambi essere richiesti all’INPS tramite invio telematico della documentazione rilasciata dal proprio medico curante, in entrambi i casi il riconoscimento verrà rilasciato dopo una visita di accertamento effettuata da una commissione designata dall’ente statale, che rilascerà il certificato di invalidità e di handicap.

Dal punto di vista normativo e legislativo il riconoscimento di invalidià civile e l’accesso quindi ai benefici e ai diritti conseguenti, viene regolamentato dalla legge n.118 del 30 marzo 1971, mentre la Legge 104 del 1992 tutela i diritti di libertà, autonomia e integrazione delle persone portatrici di handicap e delle loro famiglie.

Benefici e diritti dell’invalidità civile

A seconda della percentuale di invalidità riconosciuta è possibile accedere a prestazioni assistenziali e benefici economici di vario genere: come l’esenzione del ticket sanitario, la pensione di invalidità e di inabilità, l’assegno sociale per gli invalidi civili o l’indennità di frequenza per i minori invalidi di civili.

Sono previsti inoltre agevolazioni in ambito lavorativo per le persone a cui è stata riconosciuta una percentuale di invalidità:

  • congedo per cure che riguardano la propria infermità;
  • priorità di scelta della sede disponibile dove svolgere la propria mansione per i lavoratori statali;
  • inserimento nella lista delle categorie protette per cui è previsto un collocamento mirato e agevolato;
  • quote di riserva previste per legge: a seconda della dimensione, l’azienda è tenuta ad assumere un numero di lavoratori appartenenti alle cateforie protette.

Quanto costa un montascale per anziani o per disabili?

Le scale diventano difficili e faticose da salire e pericolose da scendere? La soluzione può essere facile: un montascale per anziani o disabili può aiutare le persone con difficoltà motorie a superare le scale in modo sicuro e confortevole. Ma una volta individuata la soluzione al problema una domanda sorge spontanea: quanto costa un montascale? Quali sono i prezzi dei diversi montascale che si trovano sul mercato?

Rispondere a questa domanda non è così semplice, perchè il costo preciso di un montascale è determinato da diversi fattori ed è proprio per questo motivo che è difficile trovare il prezzo di un impianto di questo tipo direttamente su un catalogo o su un sito internet.

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Tipologie di montascale

Esistono due principali tipologie di montascale, che presentano particolari caratteristiche e si rivolgono a utenti differenti:

  • Montascale a poltroncina: si adattano facilmente a tutti i tipi di scale e hanno un ingombro ridotto, sono sicuri, facili da usare e perfetti per le persone anziane.
  • Montascale a piattaforma: sono montascale per disabili più ingombranti rispetto a quelli a poltroncina, ma, proprio per questo, i servoscale con pedana sono adatti al trasporto di persone in carrozzina e disabili con o senza accompagnatore.
  • Montascale mobili: facilmente smontabili e trasportabili da un luogo all’altro, i montascale a cingoli o con ruote permettono di trasportare persone in carrozzina o anziani per una o più rampe di scale grazie all’aiuto di un accompagnatore.

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Quali sono i fattori che influiscono sul prezzo del montascale?

Ogni montascale è unico, progettato e realizzato secondo le esigenze degli utilizzatori e per questo ha costi sempre diversi. I fattori che determinano il prezzo di un montascale sono i seguenti:

  • Tipologia e lunghezza della scala: un impianto che deve superare più rampe di scale con curve e pianerottoli avrà un costo maggiore rispetto a un montascale per una sola rampa di scale dritta senza curve o fermate intermedie.
  • Modello di montascale scelto: a seconda del modello scelto il prezzo può variare in base al design e alle caratteristiche del montascale, come per esempio la grandezza della pedana o le finiture della poltroncina montascale.
  • Finiture personalizzate: eventuali richieste di finiture speciali, materiali o colori personalizzati di parti del montascale possono aumentare il costo dell’impianto di sollevamento.
  • Installazioni particolari: alcune tipologie di scale richiedono impianti su misura studiati ad hoc, che prevedono modifiche particolari al montascale o servoscale per adattarlo al meglio alle particolarità della scale e alle esigenze dell’utilizzatore.

Costo di un montascale e agevolazioni per l’acquisto

L’acquisto di un montascale può rappresentare una spesa importante, il prezzo di una poltroncina montascale può variare dai €4.000 ai €15.000 a seconda della tipologia e dal modello scelto: come abbiamo visto più complesso e lungo è il percorso delle scale maggiore sarà il costo dell’impianto.

Tipologia Montascale Prezzo montascale
Costo montascale mobile a cingoli o ruote da € 2.000 a € 3.000 circa
Possibilità di noleggio o di acquisto di usato
Costo montascale a poltroncina per scale dritte da  € 2.500 a € 7.000 circa
Costo montascale a poltroncina per scale curve da € 6.000 a € 15.000 circa
Costo montascale con pedana per scale dritte da circa € 6.000
Costo montascale con pedana per scale curve da circa € 8.000

 

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Esistono diverse agevolazioni fiscali per l’acquisto e l’installazione di un montascale:

  • Detrazione IRPEF del 50%: trattandosi di interventi per l’abbattimento di barriere architettoniche, può usufruire di questa agevolazione qualsiasi contribuente, indipendentemente dal suo stato di salute, residente o non nell’immobile dove è stato installato il montascale; il 50% della spesa sostenuta viene suddiviso in 10 anni e detratto nelle dichirazioni dei redditi in base al registro fiscale del contribuente;
  • Detrazione del 19%: se il montascale è utilizzato da un portatore di handicap è possibile godere di una detrazione ulteriore del 19%; ha diritto alla detrazione non solo chi presenta una minoranza fisica riconosciuta e certificata dal Servizio Sanitario Nazionale, ma anche chi ha sostenuto la spesa per il montascale o chi ha fiscalmente a carico il disabile.
  • Iva agevolata al 4%: se la persona che acquista il montascale è in possesso dei requisiti previsti dal D.P.R. n. 633/72 e successive modifiche.

Per queste installazioni sono, inoltre, previsti contributi o agevolazioni statali e/o regionali a fondo perduto. L’erogazione dei contributi statali è disciplinata dalla Legge 9 gennaio 1989 n. 13, la domanda deve essere presentata entro il 1 marzo di ogni anno, direttamente al sindaco del proprio comune. L’entità del contributo viene stabilito in base alle spese sostenute per l’installazione del montascale e viene erogato a conclusione dei lavori, dietro presentazione delle fatture e delle relative quietanze di pagamento.

Molte ditte produttrici o installatrici forniscono ai loro clienti ulteriori forme di agevolazioni, come per esempio il finanziamento della spesa sostenuta per l’acquisto e l’installazione del montascale, questa formula di pagamento può essere particolarmente interessante e consente di diluire la spesa in più rate.

Costi di manutenzione e funzionamento di un montascale

Il prezzo del montascale non è l’unico costo da tenere presente quando si prende in considerazione l’acquisto di un impianto di sollevamento di questo tipo. Il montascale utilizza energia elettrica per il suo funzionamento, il suo consumo è comunque limitato e equiparabile a quello di un qualsiasi elettrodomestico casalingo, l’aumento dell’importo della bolletta non sarà sicuramente significativo.

Consumo montascale per disabili e anziani

I montascale a poltroncina o pedana sono soggetti a manutenzione ordinaria per legge, è quindi necessario sottoscrivere un contratto di manutenzione con l’azienda produttrice o con una ditta specializzata per effettuare i controlli periodici all’impianto.

I costi di questi contratti non sono elevati e consentono di adempiere ai doveri legislativi e non incorrere così in sanzioni; inoltre un controllo periodico permette di evitare rotture significative all’impianto, che potrebbero comportare costi non previsti, anche piuttosto alti a seconda del componente danneggiato da sostituire.

Legge 104/92: tutte le agevolazioni per i portatori di handicap, i disabili e i loro familiari

La legge 104 del 1992 garantisce il rispetto della dignità umana e dei diritti di libertà e autonomia delle persone disabili e delle loro famiglie, per favorirne la piena integrazione sociale, nella scuola, nel lavoro e nella società.

Per questo regola e disciplina agevolazioni e sostegni per permettere alle persone disabili il raggiungimento della maggior autonomia possibile e la partecipazione alla vita collettiva, sostenendo e agevolando non solo il disabile, ma anche la sua famiglia, attraverso aiuti psicologici, psicopedagogici e tecnici.

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Cosa prevede la legge 104

Diritti e interventi previsti dalla legge 104

Per garantire l’integrazione delle persone handicappate, la legge del 1992 prevede diverse agevolazioni e diritti:

  • inserimento e integrazione sociale, attraverso interventi sociali, psicologici e sanitari, aiuti domestici rivolti sia alla persona che ai suoi familiari;
  • aiuto personale, per coloro che si trovano in uno stato di grave limitazione dell’autonomia personale non superabile tramite ausili, protesi o sussidi tecnici o informatici;
  • interventi diretti a eliminare le barriere fisiche e architettoniche per permettere l’accessibilità nei luoghi pubblici o aperti al pubblico a disabili in carrozzina o sedia a rotelle e persone con ridotta capacità motoria;
  • diritto allo studio, dal nido alla scuola materna e in ogni scuola di ordine e grado, comprese le università, attraverso piani educativi, percorsi e sostegni adeguati alla situazione del singolo caso;
  • integrazione lavorativa, sostenendo e favorendo la creazione di enti, istituzioni, cooperative sociali e organizzazioni di volontariato che attraverso le loro attività favoriscono l’inserimento e l’integrazione lavorativa;
  • fruibilità dei mezzi di trasporto pubblico e privato;
  • organizzazione e sostegno di comunità-alloggio e case-famiglia che possano accogliere le persone disabili che ne hanno bisogno;
  • centri socio-riabilitativi ed educativi diurni che favoriscano le vita relazionale delle persone con handicap;
  • attività extra-scolastiche per integrare le attività educative;
  • rimborso per le spese mediche e il soggiorno all’estero presso strutture specializzate per interventi riabilitativi autorizzati dalla regione di competenza;
  • deducibilità delle spese mediche e di assistenza specifiche nei casi di grave e permanente disabilità e invalidità.

Legge 104: permessi retribuiti per familiari di persone disabili

La legge 104 regolamenta anche i permessi lavorativi retribuiti per le persone disabili e per i familiari che sostengono e si prendono cura delle persone con handicap o affetti da patologia invalidante.

L’art. 33 della legge consente ai lavoratori che assistono una persona disabile di poter gestire gli orari di lavoro, in funzione dell’assistenza e delle cure di cui la persona assistita ha bisogno. Il lavoratore ha inoltre diritto:

  • all’astensione facoltativa fino a 3 anni per i genitori, biologici o adottivi, di bambini con handicap gravi, o in alternativa 2 ore di permesso giornaliero fino al compimento del terzo anno di età del bambino;
  • a 3 giorni, anche continuativi, di assenza al mese, consentiti anche al lavoratore disabile;
  • alla possibilità di scegliere la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio;
  • al rifiuto al trasferimento e al lavoro notturno.

Legge 104: agevolazioni fiscali

Sono previste agevolazioni fiscali per le persone portatrici di handicap, fra le quali la deducibilità spese mediche e per l’assistenza specifica nei casi di invalidità grave e permanente dovuta ad una menomazione;

Sono previste anche agevolazioni per l’acquisto di automobili private ad uso delle persone disabili:

  • detrazione IRPEF del 19%;
  • aliquota agevolata al 4%;
  • esenzione del bollo;
  • esenzione dell’imposta di trascrizione del passaggio di proprietà al PRA;

Per quanto riguarda invece, l’adeguamento di trasporti individuali, l’ASL è tenuta a contribuire alle spese per la modifica degli strumenti di guida.

Chi può usufruire delle agevolazioni e dei sostegni previsti per legge

La legge 104 è rivolta alle persone con disabilità totale o parziale, definendo una persona portatrice di handicap chi presenta una minoranza fisica, psichica o sensoriale, in fase progressiva o stabilizzata, che può causare svantaggio sociale ed emarginazione impedendo il normale apprendimento, le relazioni sociali e l’integrazione lavorativa. La legge tutela tutte le persone, compresi gli stranieri e gli apolidi, (coloro che non hanno una cittadinanza, come per esempio i popoli nomadi) con dimora stabile nel territorio italiano.

La legge prevede agevolazioni per le seguenti categorie di persone:

  • lavoratori disabili;
  • genitori naturali, affidatari o adottivi di un figlio con grave condizione di invalidità;
  • il coniuge o il convivente di fatto, e parenti o affini entro il III grado di familiarità con disabilità grave.

La persona disabile e i suoi familiari hanno diritto ad usufruire delle prestazioni e dei diritti previsti per legge in relazione alla gravità dell’handicap, della capacità individuale residua e della efficacia delle terapie riabilitative.

Come richiedere i benefici della legge 104

Per usufruire delle agevolazioni garantite dalla legge 104 è necessario ottenere il certificato di handicap, che, proprio come il certificato di invalidità, viene rilasciato da una commissione medica dell’ASL di competenza (composta da un medico dell’INPS e da un esperto per i vari casi da esaminare). La commissione ha il compito di verificare e stabilire il grado e la gravità della disabilità.

L’iter da seguire per ottenere il certificato è il seguente:

  • recarsi dal proprio medico curante, che compilerà in via telematica sul sito dell’INPS un certificato dotato di codice identificativo, che attesta la condizione del paziente e le prestazioni richieste;
  • entro 90 giorni, la persona disabile deve prenotare la visita della commissione direttamente sul portale dell’INPS;
  • l’ente statale stabilirà il giorno e l’ora della visita da parte della commissione medica, che potrà avvenire anche presso il domicilio del paziente su espressa richiesta del medico curante, sarà possibile rinviare la visita una sola volta.

Quale differenza tra handicap e invalidità civile

È necessario distinguere l’accertamento dell’handicap dal riconoscimento di invalidità, che permette di richiedere la pensione e gli assegni di invalidità: il primo, infatti, evidenzia le ripercussioni sociali che una minorazione può generare, mentre per invalidità si indica l’impossibilità o la difficoltà di una persona a svolgere determinate azioni quotidiane, come conseguenza di limitazioni fisiche, psichiche, visive, intellettive o auditive. È quindi possibile che venga riconosciuta un’invalidità del 100% pur non essendo presente nessun handicap, allo stesso modo può essere riconosciuta una piccola percentuale di invalidità a un portatore di handicap.

La legge 104 a questo proposito individua 3 livelli di gravità, che prevedono benefici fiscali e lavorativi, se l’handicap, in correlazione all’età, comporta un intervento assistenziale permanente e continuativo, la situazione viene definita grave e ottiene la priorità nei programmi di interventi dei servizi pubblici.

Il riconoscimento di invalidità civile che consente di accedere alle prestazioni assistenziali e ai benefici previdenziali, come la pensione, è regolamentato dalla legge n.118 del 30 marzo 1971.

Acquisto montascale: detrazione Irpef al 50% per tutto il 2019

L’installazione di un montascale rientra fra i lavori di ristrutturazione edilizia volti all’eliminazione delle barriere architettoniche e per questo sarà possibile richiedere la detrazione Irpef al 50% per tutte le spese sostenute dal 1 gennaio 2019 al 31 dicembre 2019 per l’acquisto e l’installazione di un impianto si sollevamento come montascale a poltroncina o servoscale con pedana.

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Cosa è possibile detrarre

La detrazione IRPEF del 50% della spesa sostenuta è un aspetto da non sottovalutare quando si sta prendendo in considerazione l’acquisto di un impianto che permetta di superare le scale in modo facile e sicuro. È importante, infatti, tenere in considerazione il fatto che il 50% del preventivo di spesa presentato dall’azienda produttrice o installatrice del montascale, potrà essere detratto dalla dichiarazione dei redditi annuale. Il costo del montascale sarà quindi in realtà inferiore al preventivo, perchè una parte sarà “rimborsata” dallo Stato nel corso degli anni.

Non si tratta di uno sconto immediato o di un rimborso, l’importo della fattura della ditta sarà quello presentato nel preventivo e dovrà essere saldato per intero, ma ogni anno nella dichiarazione sarà possibile portare in detrazione IRPEF una parte della spesa che diminuirà l’importo delle tasse dovute allo Stato e in alcuni casi potrebbe generare un rimborso IRPEF.

Per tutti gli acquisti di montascale per anziani o disabili effettuati e pagati entro il 31 dicembre 2019, sarà possibile detrarre il 50% della spesa complessiva comprensiva di IVA. Fa fede la data di pagamento, quindi nella dichiarazione dei redditi 2019, sarà possibile portare in detrazione tutte le spese effettuare e pagate e pagate entro il 2019.

L’importo verrà rimborsato in dieci quote annuali di medesimo importo, stabilite sulla base del reddito complessivo. Ogni anno nella dichiarazione del redditi dovrà essere riportata la detrazione relativa, l’eventuale eccedenza oltre il decimo anno non verrà più rimborsata.

Detrazione montascale: chi può usufruirne

Per poter inserire la detrazione Irpef al 50% per l’acquisto di un impianto montascale è necessario essere intestatario delle fatture e del pagamento delle stesse.

In particolare è necessario:

  • essere soggetti all’imposta sul reddito delle persone fisiche
  • essere proprietari dell’immobile in cui viene installato il montascale o possedere dei diritti reali di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie)
  • essere affittuari dell’immobile.

Anche il familiare convivente del proprietario o dell’avente diritti sull’immobile può usufruire della detrazione Irpef purchè risulti intestatario delle fatture e abbia provveduto direttamente al pagamento delle fatture tramite bonifici a lui intestati.

Documenti da presentare per la detrazione IRPEF

Per poter richiedere la detrazione irpef al 50% è necessario consegnare al proprio commerciale o al CAF che si occupa della dichiarazione dei redditi copia delle fatture rilasciate dalla ditta installatrice e copia delle quietanze dei bonifici di pagamento delle stesse, da cui risulti la causale del versamento, il codice fiscale del soggetto pagante e il codice fiscale o il numero di partita iva del beneficiario del pagamento. Nella causale di pagamento è bene indicare “spese per ristrutturazione edilizia 50% ai sensi art. 16-bis TUIR (D.P.R. n. 917/86) e D.L. n. 83/2012 convertito dalla Legge n. 134/2012”.

Da qualche anno è anche possibile compilare la dichiarazione dei redditi in modo autonomo direttamente dal sito dell’INPS, in questo caso la detrazione dovrà essere inserita nella parte relativa alle detrazioni.