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Autore: Redazione

La Terza Età: Come affrontare i Cambiamenti con Consapevolezza e Positività

Chi l’ha detto che terza età è sinonimo di rallentamento? Oggi, i 70 anni sono i nuovi 60, e questa fase della vita si sta trasformando in un vero e proprio rinascimento personale. Con più energia, curiosità e voglia di vivere che mai, gli over 70 stanno riscrivendo le regole del gioco, dimostrando che l’età è solo un numero!

La terza età rappresenta una fase della vita ricca di trasformazioni, in cui i cambiamenti fisici, emotivi e sociali diventano parte integrante del quotidiano. Tuttavia, con un approccio consapevole e positivo, questa fase può essere vissuta come un’opportunità per crescere, adattarsi e trovare nuove passioni. È il momento di riscoprire sé stessi, di accogliere le sfide con serenità e di valorizzare ogni esperienza.

Adattarsi ai cambiamenti fisici

Con l’avanzare dell’età, è naturale assistere a un declino delle capacità fisiche. Questo processo, se affrontato con consapevolezza, può essere gestito in modo da preservare il benessere generale.

L’attività fisica regolare, anche sotto forma di attività leggere come camminate quotidiane, yoga o ginnastica dolce, può contribuire a migliorare la mobilità, la forza muscolare e l’equilibrio, riducendo il rischio di cadute e aumentando la qualità della vita. A ciò si aggiunge l’importanza di una dieta equilibrata e ricca di nutrienti essenziali: alimenti freschi, ricchi di vitamine e minerali, possono supportare il corpo nel mantenimento delle sue funzioni vitali e rafforzare il sistema immunitario.

In questa fase, strumenti e tecnologie come montascale, dispositivi per la sicurezza domestica e ausili per la mobilità possono diventare preziosi alleati per garantire indipendenza e sicurezza. Questi dispositivi non solo facilitano le attività quotidiane, ma contribuiscono anche a ridurre lo stress legato alla gestione dei cambiamenti fisici. Accettare di fatti questi ultimi con serenità permette di concentrarsi sulle soluzioni piuttosto che sulle limitazioni.

Affrontare le sfide emotive

La terza età può portare con sé sentimenti di solitudine o ansia legati ai cambiamenti delle abitudini di vita. È importante prendersi cura della propria salute mentale attraverso pratiche come la mindfulness, che aiutano a vivere il presente con maggiore serenità. Coltivare hobby e interessi stimola la mente e offre un senso di realizzazione personale. Il supporto della famiglia e delle reti sociali gioca un ruolo fondamentale: condividere esperienze con persone care aiuta a sentirsi meno isolati e a trovare conforto nei momenti difficili. Parlate con i vostri nipoti, scambiatevi idee, rimanete aggiornati e curiosi! Questa è la chiave per rimanere attivi mentalmente e non rimanere nella propria bolla e nelle proprie convinzioni. Insomma, accogliete il cambiamento, sia vostro che della società che vi circonda.

È importante ricordare, inoltre, che il normale corso della vita ci porta, prima o poi, a diventare coloro che ricevono cure e non più coloro che le offrono. Questo cambiamento può essere vissuto con difficoltà iniziali, ma accogliere l’aiuto dei propri cari e delle altre persone non deve essere percepito come un segno di debolezza o sconfitta. Al contrario, accettare il sostegno degli altri è un atto di amore verso sé stessi: significa riconoscere i propri bisogni e permettere agli altri di dimostrare affetto attraverso gesti concreti!

La terza età può essere un momento per riscoprire il valore delle relazioni umane e per imparare a vivere con maggiore equilibrio. Accettare l’aiuto non diminuisce la propria dignità, ma rafforza il legame con chi ci circonda, creando un senso di comunità che rende ogni giorno più ricco e significativo. In questa fase della vita, il benessere mentale ed emotivo si costruisce attraverso piccoli passi: coltivando gratitudine per ciò che si ha, cercando nuove prospettive e accogliendo l’amore che ci viene offerto dalle persone che ci stanno accanto.

Rimanere socialmente attivi

Le relazioni sono una componente essenziale della terza età, un pilastro fondamentale per il benessere emotivo e sociale. In questa fase della vita, i legami con gli altri assumono un ruolo ancora più significativo, poiché offrono supporto, stimoli e un senso di appartenenza che arricchiscono la quotidianità.
Essere parte di una comunità non solo aiuta a contrastare la solitudine, ma rappresenta anche un’opportunità per condividere esperienze, scoprire nuove prospettive e costruire ricordi preziosi.

Partecipare ad attività locali è un ottimo modo per entrare in contatto con persone che condividono interessi simili e creare legami significativi. Gruppi di lettura, associazioni culturali, corsi di artigianato o eventi organizzati dalla comunità locale possono trasformarsi in occasioni per socializzare e ampliare il proprio cerchio di conoscenze. Questi momenti di aggregazione non solo stimolano la mente, ma favoriscono anche la creazione di amicizie autentiche che possono durare nel tempo. Inoltre, sentirsi parte di un gruppo contribuisce a rafforzare l’autostima e a coltivare un senso di utilità e partecipazione attiva nella società.

La tecnologia, spesso percepita come distante o complessa per le generazioni più anziane, può invece rivelarsi un valido alleato per mantenere i contatti con amici e familiari, anche quando la distanza fisica rappresenta un ostacolo. Social media, applicazioni di messaggistica e videochiamate permettono di restare vicini alle persone care, condividendo momenti importanti e quotidiani con pochi clic. Per chi si sente meno a proprio agio con questi strumenti, esistono corsi dedicati all’apprendimento delle basi tecnologiche che possono facilitare l’utilizzo di smartphone e computer, aprendo nuove porte verso il mondo digitale. Ad esempio il progetto nazionale Nonni su internet, il piano di alfabetizzazione digitale per gli over 60. Dai un occhiata al nostro articolo Anziani e Tecnologia per approfondire l’argomento.

Scoprire nuovi interessi o riscoprire vecchie passioni è un altro modo straordinario per arricchire la propria routine e vivere questa fase della vita con entusiasmo. La terza età offre l’opportunità di dedicarsi a ciò che si ama senza le pressioni del lavoro o degli impegni familiari più intensi. Che si tratti di imparare a dipingere, esplorare la fotografia, coltivare un orto o approfondire una disciplina mai affrontata prima, ogni nuovo interesse aggiunge valore alla quotidianità e stimola la mente a rimanere attiva e curiosa!

Coltivare una mentalità positiva e pianificare il futuro

Affrontare la terza età con una mentalità proattiva significa abbracciare i cambiamenti con ottimismo e trasformare ogni sfida in un’opportunità di crescita personale. Questa fase della vita, spesso associata a trasformazioni fisiche, emotive e sociali, può essere vissuta con serenità e determinazione se accolta con un approccio positivo. Adottare una mentalità aperta permette di guardare al futuro non come a un periodo di declino, ma come a una nuova stagione ricca di possibilità per esplorare, imparare e costruire.

Accettare i cambiamenti è il primo passo per vivere la terza età con equilibrio. Piuttosto che resistere alle trasformazioni inevitabili, è utile vederle come occasioni per adattarsi e aprirsi a nuove prospettive. Ogni cambiamento porta con sé l’opportunità di riflettere su ciò che conta davvero nella vita e di concentrarsi su ciò che arricchisce il proprio benessere.

La terza età può essere vissuta come un viaggio straordinario: basta avere il coraggio di accogliere i cambiamenti con fiducia e la volontà di trasformarli in opportunità per crescere e prosperare. Ogni giorno porta con sé il potenziale per scoprire qualcosa di nuovo: accogliamolo con entusiasmo e gratitudine!

Montascale per esterni: cosa c’è da sapere

Cos’è un Montascale per Esterni?

Un montascale per esterni è un dispositivo progettato per aiutare persone con difficoltà motorie a superare gradini, scale o dislivelli presenti all’esterno di abitazioni private, condomini o spazi pubblici. Questi ausili rendono accessibili cortili, terrazzi, giardini e ingressi che altrimenti sarebbero inaccessibili. I montascale da esterno si differenziano da quelli da interno per la loro struttura robusta, i materiali resistenti agli agenti atmosferici e soluzioni tecnologiche pensate per funzionare anche in condizioni climatiche difficili.

Il montascale da esterni rappresenta una vera rivoluzione per chi desidera mantenere la propria indipendenza anche all’aperto. Grazie alla tecnologia attuale, è possibile installare soluzioni su misura che non richiedono opere murarie invasive, consentendo un utilizzo semplice e sicuro con il minimo impatto estetico. Questo tipo di dispositivo permette anche di incrementare il valore immobiliare della propria abitazione, rendendola più accessibile e attraente.

A Chi è Rivolto il Montascale per Esterni?

I montascale per esterni rispondono efficacemente alle esigenze di varie categorie di utenti, in particolare:

  • Anziani che desiderano mantenere la propria autonomia domestica, continuando a vivere nella propria abitazione senza dover affrontare quotidianamente ostacoli fisici come scale esterne, preservando così l’indipendenza e la serenità quotidiana.
  • Persone con disabilità motorie temporanee o permanenti che trovano nelle scale esterne una barriera difficile da superare, ma che grazie a questo dispositivo possono spostarsi liberamente e in autonomia, evitando disagi e rischi di incidenti.
  • Individui in fase di riabilitazione dopo interventi chirurgici o in seguito a traumi fisici, che si trovano temporaneamente in difficoltà motoria e necessitano di un ausilio affidabile per affrontare gradini e scale, accelerando così il proprio recupero e migliorando il benessere psicologico.
  • Famiglie desiderose di accogliere con tranquillità parenti anziani o con mobilità ridotta, permettendo loro di godere appieno degli spazi esterni in totale sicurezza e libertà, contribuendo al benessere emotivo e fisico di tutta la famiglia.

Inoltre, anche strutture pubbliche e attività commerciali possono beneficiare dell’installazione di un montascale esterno, migliorando notevolmente la propria accessibilità e rispettando le normative vigenti in materia di eliminazione delle barriere architettoniche.

Perché Scegliere un Montascale per Esterni?

Superare le Barriere Architettoniche Fuori Casa

Utilizzare un montascale significa eliminare completamente le problematiche legate ai dislivelli presenti all’esterno dell’abitazione, consentendo a tutti di partecipare attivamente alla vita sociale e familiare. Grazie a questa soluzione, ogni utente può accedere facilmente a giardini, terrazze e ingressi, migliorando significativamente la qualità complessiva della propria vita.

Aumentare l’Autonomia Quotidiana

Un montascale per esterni permette agli utenti di gestire i propri spostamenti senza bisogno di assistenza continua, riducendo così anche il senso di dipendenza e frustrazione che può nascere dalla necessità di chiedere aiuto ad altre persone. Questo incremento di autonomia porta benefici tangibili sul piano psicologico, migliorando l’autostima e riducendo notevolmente lo stress e l’ansia all’interno del nucleo familiare.

Migliorare la Qualità della Vita

Godere degli spazi esterni senza ostacoli significa poter uscire liberamente di casa, prendersi cura del proprio giardino, accogliere ospiti o semplicemente rilassarsi all’aperto. Un montascale esterno permette di riappropriarsi pienamente dei propri spazi domestici, migliorando la qualità di vita sotto tutti i punti di vista, fisici ed emotivi.

Le Caratteristiche dei Montascale da Esterno di Archimede Montascale

Archimede Montascale propone soluzioni resistenti, progettate per durare nel tempo e offrire il massimo comfort e sicurezza:

Archimede Montascale offre soluzioni specifiche per l’uso esterno caratterizzate da robustezza, durabilità e comfort superiore. I dispositivi dispongono di materiali anticorrosione come alluminio anodizzato e plastiche anti-UV, ideali per resistere anche a condizioni climatiche difficili come umidità, pioggia, gelo e salsedine. Inoltre, coperture protettive impermeabili assicurano la massima protezione ai meccanismi e alle sedute. Ogni montascale è alimentato da batterie ricaricabili, che assicurano il funzionamento anche in assenza di energia elettrica, garantendo numerosi cicli di viaggio. Sistemi di sicurezza evoluti, come cinture ergonomiche, sensori anti-ostacolo e movimenti fluidi e delicati, offrono un’esperienza d’uso confortevole e sicura.

Ogni prodotto è progettato su misura, adattandosi perfettamente alla scala esistente senza alterare l’estetica dell’ambiente, con possibilità di personalizzazione nei colori e nelle finiture.

Montascale per Esterni Archimede: La Soluzione Ideale per Affrontare le Barriere Architettoniche Fuori Casa

Archimede Montascale offre prodotti pensati specificamente per l’uso esterno, caratterizzati da robustezza, tecnologia avanzata e attenzione al design. Ogni montascale è il risultato di anni di ricerca e sviluppo per garantire affidabilità anche in condizioni climatiche difficili. L’azienda offre inoltre sopralluoghi gratuiti e assistenza completa per ogni fase: dalla progettazione all’installazione, fino al servizio post-vendita.

Tipologie di Montascale per Esterni di Archimede

Montascale a Poltroncina per Esterni SUPER

Il modello SUPER rappresenta la massima espressione della robustezza, ideale per ambienti esposti a condizioni climatiche particolarmente avverse. Dotato di seduta idrorepellente, copertura protettiva impermeabile e binario in alluminio anodizzato, offre una resistenza eccezionale e una lunga durata.

Montascale a Poltroncina per Esterni A130

Pensato per scale dritte, il modello A130 combina compattezza ed efficienza. La guida a singolo tubo minimizza l’ingombro, mentre i comandi intuitivi e la seduta pieghevole garantiscono un utilizzo pratico e comodo anche in spazi ridotti.

Dove Installare un Montascale da Esterno?

Un montascale Archimede può essere installato in diversi contesti:

  • Scale principali di accesso all’abitazione.
  • Scale secondarie che collegano giardini o terrazzi.
  • Scale condominiali esterne, migliorando l’accessibilità a più unità abitative.
  • Ingressi commerciali, come ristoranti, hotel, bed & breakfast.

Ogni progetto viene personalizzato per rispettare le caratteristiche strutturali e architettoniche dell’edificio.

Come Funziona un Montascale da Esterno?

Il funzionamento è semplice e sicuro: il montascale si muove lungo una guida fissata ai gradini o alla parete. La propulsione è garantita da un motore elettrico alimentato da batterie ricaricabili, che assicurano autonomia anche in caso di black-out. I comandi intuitivi permettono di azionare il dispositivo facilmente, mentre i sensori bloccano automaticamente il movimento in presenza di ostacoli.

Checklist Pre-Installazione

  • Verifica dello stato della scala e della sua stabilità.
  • Misurazioni precise per progettare una guida su misura.
  • Scelta dei materiali più adatti in base all’ambiente.
  • Valutazione delle condizioni climatiche e ambientali.

Vantaggi dei Montascale da Esterno di Archimede

I montascale Archimede offrono numerosi vantaggi:

  • Durata eccezionale grazie all’uso di materiali di alta qualità.
  • Estetica curata, con soluzioni che si integrano armoniosamente nell’ambiente.
  • Comfort di utilizzo, grazie a sedute ergonomiche e comandi semplici.
  • Assistenza continua, con interventi rapidi e professionali.

Consigli per una Manutenzione Ottimale

Per garantire prestazioni ottimali nel tempo, si consiglia:

  • Pulire periodicamente la guida da foglie e detriti.
  • Verificare regolarmente lo stato delle batterie.
  • Controllare il corretto funzionamento dei sensori.
  • Affidarsi a tecnici specializzati per controlli periodici programmati.
  • Normative e Certificazioni di Sicurezza

Tutti i montascale Archimede sono conformi alle normative europee vigenti, come la EN 81-40, e sono certificati per garantire i più alti standard di sicurezza e qualità. Ogni installazione è accompagnata dalla relativa documentazione tecnica e certificazione. Per approfondire i dettagli sulla manutenzione, leggi il nostro articolo precedente al riguardo.

Quanto Costa un Montascale da Esterno?

Il prezzo di un montascale per esterni dipende da vari fattori:

  • Tipologia della scala (dritta o curva).
  • Lunghezza e complessità del percorso.
  • Modello e personalizzazioni richieste.

Esempio Indicativo di Prezzi

  • Montascale a poltroncina base: da 4.500€ a 7.500€.
  • Montascale a pedana per carrozzine: da 8.000€ a 12.000€.
  • Sono disponibili agevolazioni fiscali fino al 75% per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

Come Scegliere il Miglior Montascale per Esterni

Prima di scegliere un montascale per esterni, è importante:

  • Valutare accuratamente le esigenze dell’utente.
  • Analizzare le caratteristiche strutturali della scala.
  • Considerare le condizioni climatiche locali.
  • Affidarsi a un’azienda con esperienza comprovata come Archimede Montascale.
  • Perché Affidarsi ad Archimede Montascale?

Archimede Montascale è sinonimo di esperienza, professionalità e qualità. L’azienda offre:

  • Sopralluoghi gratuiti.
  • Consulenze personalizzate.
  • Installazione rapida e sicura.
  • Assistenza tecnica continua.

Conclusione: Rendi Accessibile ogni Spazio Esterno con Archimede Montascale

Un montascale per esterni di Archimede è più di un ausilio: è un investimento sulla libertà, sulla sicurezza e sulla qualità della vita. Grazie a soluzioni robuste, tecnologicamente avanzate e perfettamente integrate negli ambienti esterni, ogni spazio torna ad essere accessibile, funzionale e piacevole da vivere. Contatta oggi stesso Archimede Montascale per ricevere un preventivo e sopralluogo gratuito.

Autostima e disabilità: come nasce e come si rafforza

La percezione di sé è un elemento fondamentale per la qualità della vita e l’autostima di ogni individuo. Nelle persone con disabilità, questo aspetto assume una rilevanza ancora maggiore, poiché si intreccia con dinamiche psicologiche, sociali e culturali complesse. Comprendere come la persona disabile vive la propria identità, quali ostacoli incontra e quali strategie può adottare per rafforzare il proprio benessere psicologico è essenziale per promuovere una società più inclusiva e consapevole. In questo articolo analizziamo le principali problematiche legate alla percezione di sé nelle persone con disabilità, le soluzioni possibili e alcuni casi positivi di empowerment e autodeterminazione.

Le principali problematiche nella percezione di sé

Il peso dello sguardo altrui e lo stigma sociale

Uno dei primi ostacoli che una persona con disabilità deve affrontare è lo sguardo degli altri. La società, pur dichiarando a parole apertura e solidarietà, spesso manifesta disagio, imbarazzo e impaccio nei confronti della disabilità. Una recente ricerca SWG per Sanofi ha rilevato che, nonostante quattro italiani su cinque abbiano esperienza diretta o indiretta con la disabilità e uno su cinque abbia un familiare disabile, il 50% degli intervistati dichiara di provare disagio e impaccio di fronte a una persona disabile. Più di un italiano su tre, e quasi uno su due quando si parla di disabilità psichica o cognitiva, non sa come comportarsi in queste situazioni.

Questo dato evidenzia quanto la relazione tra disabilità e società sia ancora fragile e poco consapevole, alimentando stereotipi e barriere invisibili che condizionano profondamente la percezione di sé della persona disabile. La scarsa conoscenza della disabilità contribuisce a considerare le persone disabili come svantaggiate sotto vari aspetti, soprattutto a livello educativo, formativo e professionale. Tuttavia, la percezione che la persona con disabilità ha di sé e della propria condizione può essere molto diversa da quella che la società le attribuisce.

Impatto psicologico e vissuti emotivi

Un autostima stabile nella persona disabile si costruisce anche attraverso un percorso psicologico spesso complesso. L’accettazione del proprio deficit, la consapevolezza dei propri limiti e la necessità di integrarli in una nuova immagine di sé sono processi delicati, soprattutto durante l’adolescenza. In questa fase della vita, la precaria sicurezza di sé e del proprio valore può essere ulteriormente indebolita dalla presenza della disabilità. Sentimenti di vergogna, rabbia e bassa autostima complicano i rapporti con i coetanei, portando spesso a chiusura, isolamento o, al contrario, a comportamenti oppositivi e di sfida.

L’adolescente disabile avverte il bisogno di svincolarsi dalle abitudini assistenziali dell’infanzia, ma allo stesso tempo si scontra con la realtà dei propri limiti. La mancata accettazione della disabilità può portare a negare la realtà, con conseguente isolamento sociale e difficoltà nell’instaurare relazioni autentiche. La psicoterapia, in questi casi, aiuta ad affrontare la dimensione della vergogna e del segreto, favorendo una presa di coscienza realistica e una maggiore serenità.

Infantilizzazione e violazione dei confini personali

Un’altra problematica frequente è l’infantilizzazione della persona disabile da parte dei normodotati. Spesso si tende a trattare l’adulto disabile come un bambino, con atteggiamenti eccessivamente premurosi, solleciti o addirittura invadenti. Questo fenomeno si manifesta, ad esempio, nel dare del “tu” senza conoscerlo, nel chiedere bruscamente la causa dell’handicap, nel dare buffetti sulle guance o passare la mano nei capelli di una persona in carrozzina. Questi comportamenti, apparentemente innocui, violano i confini personali e minano la dignità della persona, rafforzando la percezione di sé come individuo non pienamente adulto o autonomo.

Alla base di queste dinamiche vi è spesso una proiezione delle proprie paure e fragilità sul disabile, oppure una rimozione del problema: si nega l’handicap, si cerca di minimizzarlo o mimetizzarlo, perseguendo un modello di “normalità” irraggiungibile. Questo meccanismo difensivo alimenta vissuti di inadeguatezza e inferiorità, ostacolando una reale integrazione delle parti sane della propria autostima, premessa indispensabile per una crescita armonica.

Riduzionismo e stereotipi identitari

Un rischio ulteriore è il riduzionismo identitario: la tendenza a identificare la persona esclusivamente con la sua disabilità, appiattendo la sua complessità personale su un’unica dimensione. Questo approccio non solo limita la persona nella sua espressione, ma contribuisce a rafforzare lo stigma e la marginalizzazione sociale. La costruzione di un’identità positiva, una buona autostima e integrata passa invece dal riconoscimento e dalla valorizzazione di tutte le dimensioni della persona, non solo di quella legata alla disabilità.

Soluzioni e approcci positivi

L’autodeterminazione come pilastro della qualità della vita

L’autodeterminazione è uno dei costrutti più importanti per la qualità della vita delle persone con disabilità intellettiva e autismo. Non significa essere autosufficienti in tutto, ma poter fare scelte, prendere decisioni e perseguire obiettivi personali, anche con il supporto di altri. Promuovere l’autodeterminazione richiede un’azione educativa mirata, che favorisca l’apprendimento di competenze specifiche e preveda adeguati sostegni. Le esperienze offerte alla persona con disabilità, sia in ambito familiare che scolastico e sociale, devono essere frequenti, intenzionali e ben strutturate, per consentire l’acquisizione, la pratica e lo sviluppo delle abilità necessarie all’autodeterminazione.

Un ambiente che valorizza l’autodeterminazione permette alla persona disabile di sentirsi protagonista della propria vita, di sperimentare il successo e di sviluppare una percezione positiva di sé, in modo da aumentare la propria autostima. Questo approccio deve essere integrato nei percorsi educativi e riabilitativi sin dall’infanzia, per favorire una crescita armonica e una piena partecipazione sociale.

Supporto psicologico e interventi mirati

Il supporto psicologico rappresenta uno strumento fondamentale per aiutare la persona con disabilità a conoscere se stessa, affrontare i propri limiti e valorizzare le proprie risorse. La terapia individuale aiuta a gestire emozioni contrastanti come ansia, tristezza, rabbia e frustrazione, favorendo l’elaborazione di nuovi significati e prospettive. Il percorso psicologico è utile anche per i familiari e i caregiver, che possono sperimentare un senso di oppressione e difficoltà nel trovare un equilibrio tra i propri bisogni e quelli della persona assistita.

La terapia permette di raccontarsi, di costruire nuove narrazioni e di portare alla luce la migliore versione di sé stessi, grazie all’autostima. Non si tratta solo di superare i limiti, ma di imparare a riconoscere e valorizzare le proprie capacità, rafforzando l’autostima e il benessere psico-fisico.

Attività extracurricolari e crescita personale

Un ruolo chiave nello sviluppo di una percezione positiva di sé è svolto dalle attività extracurricolari. Sport di squadra, gruppi teatrali, laboratori STEM e altre attività di gruppo favoriscono la creazione di legami sociali, l’apprendimento di competenze relazionali e il rafforzamento dell’autostima. I bambini con disturbi dell’apprendimento, ad esempio, spesso hanno difficoltà a integrarsi nei gruppi sociali a causa di problemi di comunicazione e consapevolezza sociale. Le attività extracurricolari offrono un contesto rilassato in cui mettere in pratica queste competenze, riducendo il rischio di isolamento e bullismo.

Attività come gli scacchi o le associazioni STEM potenziano le capacità di problem solving e il pensiero critico, spesso carenti nei bambini con disabilità di apprendimento. Come abbiamo raccontato in un articolo precedente, l’attività fisica è un potente antidoto contro lo stress e aiuta a gestire l’ansia sociale, aumentando l’autostima. Queste esperienze, se sostenute anche in ambito familiare, contribuiscono a formare una solida autostima e a incoraggiare la crescita personale.

L’autonomia come strumento di empowerment

L’autonomia, anche parziale, rappresenta un potente strumento di empowerment per la persona con disabilità. Un esempio concreto è la possibilità di guidare un’automobile adattata alle proprie esigenze. Spesso si pensa erroneamente che le persone disabili non possano guidare, ma grazie a dispositivi specifici e a veicoli multi-adattati, molte persone con disabilità motorie possono muoversi in modo indipendente. Questo non solo facilita la mobilità e l’integrazione sociale, ma ha un impatto positivo sulla percezione di sé, restituendo fiducia e senso di libertà.

L’esperienza di poter guidare un’auto, anche se con l’ausilio di dispositivi specifici, rompe le barriere fisiche e psicologiche, favorendo l’autonomia e l’autostima. In questo modo, la persona disabile si percepisce come soggetto attivo e capace di affrontare le sfide della vita quotidiana.

Attraversare la sofferenza, non negarla

Un approccio particolarmente significativo è quello di accettare e attraversare la sofferenza, invece di negarla o rimuoverla. La disabilità comporta inevitabilmente momenti di frustrazione, rabbia, esclusione e dolore. Tuttavia, questi vissuti possono essere integrati in un percorso di crescita personale, senza cedere alla disperazione. Accettare la sofferenza come parte della propria esperienza permette di sviluppare resilienza e di trovare nuove fonti di soddisfazione, amore e senso di sé.

Attraversare la sofferenza significa smettere di rifiutarla e imparare a conviverci, senza lasciarsi definire esclusivamente da essa. In questo modo, la persona con disabilità può costruire una percezione di sé più autentica e completa, capace di accogliere sia le fragilità che le risorse.

Casi positivi e testimonianze

Nonostante le difficoltà, sono numerose le storie di persone con disabilità che hanno sviluppato una percezione positiva di sé, diventando esempi di resilienza e autodeterminazione. La ricerca SWG per Sanofi sottolinea come la conoscenza diretta della disabilità renda più ricettivi e sensibili al tema: due italiani su tre pensano che l’esperienza personale o familiare con la disabilità favorisca una maggiore apertura e comprensione. Sul portale Disabili.com sono raccolte numerose testimonianze di persone e famiglie che hanno affrontato la disabilità con coraggio e creatività, trasformando le difficoltà in occasioni di crescita e cambiamento. Queste storie dimostrano che, con il giusto supporto e le opportunità adeguate, è possibile sviluppare una percezione di sé positiva, superare gli stereotipi e contribuire attivamente alla società.

Un esempio concreto è quello delle associazioni che promuovono l’autonomia attraverso progetti innovativi, come l’auto adattata per persone con disabilità motorie. Questi progetti non solo offrono soluzioni pratiche, ma contribuiscono a cambiare la percezione sociale della disabilità, mettendo in luce le potenzialità e le competenze delle persone disabili.

Conclusione

La percezione di sé nelle persone con disabilità è il risultato di un percorso fatto di sfide, consapevolezza e piccoli grandi traguardi quotidiani. Sostenere l’autonomia e il benessere psicologico significa anche offrire soluzioni concrete che permettano di vivere la propria casa e i propri spazi senza barriere, con serenità e sicurezza. Le testimonianze e i casi positivi dimostrano che è possibile costruire una percezione di sé forte e positiva, capace di superare le barriere e di valorizzare le risorse individuali.

Come società, è nostro compito favorire un ambiente inclusivo, che riconosca la dignità e il valore di ogni persona, indipendentemente dalle sue abilità o disabilità. Se tu o una persona cara state valutando come rendere più accessibile l’ambiente domestico, puoi trovare in Archimede Montascale un partner affidabile e attento alle esigenze di ogni famiglia. I loro consulenti sono a disposizione per ascoltare, proporre soluzioni personalizzate e accompagnare ogni scelta con sensibilità, professionalità e rispetto per la dignità di chi vive la disabilità. Scopri di più su come migliorare la qualità della vita quotidiana e superare insieme le barriere architettoniche: archimedemontascale.it.

Agevolazioni per anziani: bonus, mobilità e sostegni

In Italia, la popolazione anziana è in costante crescita, così come le sfide economiche e sociali che deve affrontare. Con l’avanzare dell’età, aumentano le spese sanitarie, le difficoltà di movimento e spesso si riduce il reddito disponibile. Tuttavia, il 2024 e il 2025 portano con sé importanti novità in termini di agevolazioni pubbliche. In questo articolo, scopriamo i principali bonus e contributi disponibili per gli over 65, con un focus particolare sulle misure per la mobilità e l’autonomia, fondamentali per garantire una vita dignitosa e indipendente.

Difficoltà economiche degli anziani in Italia

Gli over 65 rappresentano una fascia fragile della popolazione, spesso penalizzata da pensioni minime basse e condizioni di salute precarie. Secondo l’ISTAT, nel 2024 quasi il 30% degli anziani che vivono da soli si trova in una condizione di rischio povertà o esclusione sociale. A ciò si aggiungono i costi legati all’assistenza, alla cura personale e alla mobilità, elementi che impattano profondamente sulla qualità della vita.

Prestazione Universale (dal 1° gennaio 2025)

Uno degli interventi più significativi introdotti per il 2025 è la Prestazione Universale per anziani non autosufficienti, prevista dal Decreto Legislativo attuativo della Legge n. 33/2023.

Cos’è la Prestazione Universale?

La Prestazione Universale è un contributo economico mensile di 850 euro, destinato agli ultraottantenni non autosufficienti in possesso di un ISEE sociosanitario ordinario non superiore a 6.000 euro. Il beneficio ha l’obiettivo di sostenere le persone anziane che necessitano di assistenza continuativa e favorire la permanenza al proprio domicilio.

A chi è rivolta?

È riservata a chi:

  • Ha compiuto almeno 80 anni
  • È già titolare dell’indennità di accompagnamento (che viene integrata nella nuova prestazione)
  • Presenta un bisogno assistenziale elevato, valutato attraverso la piattaforma nazionale della valutazione multidimensionale
  • Ha un ISEE sociosanitario ≤ 6.000 euro

Qual è l’importo totale?

Per i beneficiari, la Prestazione Universale comporta:

– 850 euro al mese come contributo aggiuntivo, per l’assistenza erogata da personale qualificato regolarmente assunto o da caregiver familiare formato;
– Fino a 1.380 euro mensili nel caso in cui si sommassero più componenti del beneficio.

Come si richiede?

La domanda potrà essere presentata tramite INPS, una volta che saranno completate le fasi attuative e pubblicati i decreti operativi entro giugno 2024. Il beneficio sarà riconosciuto per il triennio 2025–2027, come primo step della più ampia riforma dell’assistenza agli anziani.

Agevolazioni per la mobilità degli anziani

La mobilità rappresenta uno dei maggiori ostacoli all’autonomia per molte persone anziane. Spostarsi, salire le scale o utilizzare i mezzi pubblici può diventare difficoltoso o impossibile. Per questo motivo, diverse agevolazioni sono state introdotte o confermate nel 2025 per sostenere il diritto alla mobilità, anche per chi ha redditi contenuti.

Bonus barriere architettoniche: detrazione del 75% fino al 31 dicembre 2025

Il Bonus barriere architettoniche è una misura fiscale introdotta per incentivare gli interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche in edifici già esistenti. Previsto inizialmente per l’anno 2022, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2025, dalla legge di bilancio 2023. Ne avevamo parlato anche in un altro articolo tempo fa, ora vediamo le novità.

Cos’è il Bonus barriere architettoniche?

Si tratta di una detrazione d’imposta del 75% delle spese documentate sostenute per realizzare interventi che migliorino l’accessibilità degli edifici. La detrazione è ripartita in cinque quote annuali di pari importo.

Quali interventi sono ammessi?

Rientrano nell’agevolazione gli interventi che rispettano i requisiti previsti dal decreto del Ministro dei lavori pubblici n. 236 del 14 giugno 1989, tra cui:

  • Installazione di ascensori, montacarichi o montascale
  • Realizzazione di rampe per l’accesso a edifici
  • Sostituzione di gradini con rampe
  • Automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari funzionali ad abbattere le barriere architettoniche
  • Smaltimento e bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito

Quali sono i limiti di spesa?

L’importo massimo su cui calcolare la detrazione varia in base alla tipologia di edificio:

  • 50.000 euro per edifici unifamiliari o unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno
  • 40.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per edifici composti da due a otto unità immobiliari
  • 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per edifici composti da più di otto unità immobiliari

Come si accede all’agevolazione?

Per usufruire della detrazione, è necessario:

  • Effettuare il pagamento delle spese tramite bonifico bancario o postale
  • Conservare le fatture e la documentazione attestante la spesa sostenuta
  • Indicare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi

In alternativa alla detrazione, è possibile optare per la cessione del credito d’imposta corrispondente alla detrazione spettante o per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi agevolati (cosiddetto sconto in fattura).

Carta “Dedicata a Te”

La carta “Dedicata a Te” è uno strumento di sostegno economico per i nuclei familiari con ISEE fino a 15.000 euro che può essere utilizzato anche per abbonamenti ai trasporti pubblici.

  • Importo: 500 euro
  • Modalità di utilizzo: tramite biglietterie fisiche o portali online per abbonamenti
  • Detraibilità: l’abbonamento acquistato è fiscalmente detraibile nel 730.

Iniziative regionali

Numerose Regioni italiane offrono sconti e agevolazioni agli anziani per incentivare l’uso dei mezzi pubblici e migliorare la mobilità urbana:

  • Lombardia: Dote trasporti per abbonamenti integrati, incluse tratte ad alta velocità
  • Piemonte e Veneto: Rimborsi fino a 200 euro per l’acquisto di abbonamenti
  • Lazio: Trasporti gratuiti per over 60 con ISEE ≤ 15.000 euro
  • Emilia-Romagna e Liguria: Sconti e gratuità per anziani a basso reddito

Bonus badante 2024: un aiuto concreto per la domiciliarità

La Legge di Bilancio 2024 ha confermato l’operatività del cosiddetto Bonus badante, una misura volta a incentivare l’assunzione regolare di assistenti familiari, in particolare per l’assistenza agli anziani non autosufficienti.

A chi è rivolto?

Il bonus è destinato ai cittadini che, per assistere un parente anziano o disabile, scelgono di regolarizzare un collaboratore domestico con contratto di lavoro subordinato. È rivolto in particolare a:

• Caregiver familiari;
• Famiglie con anziani non autosufficienti;
• Persone con invalidità civile al 100%.

Qual è l’importo?

Il contributo può arrivare fino a 3.000 euro all’anno e serve a sostenere il costo della badante o dell’assistente familiare.

Come si accede?

È necessario presentare domanda attraverso i CAF abilitati o direttamente tramite piattaforma INPS, allegando:

• ISEE sociosanitario aggiornato;
• Copia del contratto di lavoro della badante;
• Certificazione dello stato di non autosufficienza del beneficiario.

Assegno sociale 2025: sostegno continuativo per gli anziani senza reddito

L’assegno sociale resta una delle misure fondamentali a favore degli anziani con redditi bassi o nulli. Si tratta di un contributo mensile erogato dall’INPS, destinato a persone che hanno compiuto almeno 67 anni e si trovano in condizioni economiche disagiate.

Requisiti 2025

Per accedere all’assegno nel 2025 occorre:

• Età minima di 67 anni;
• Cittadinanza italiana o comunitaria, oppure straniera con residenza legale in Italia da almeno 10 anni;
• Reddito personale non superiore a 6.947,33 euro annui per chi vive solo, oppure 13.894,66 euro se coniugato.

Importo e durata

L’assegno viene erogato per 13 mensilità, con un importo base pari a circa 500 euro al mese, ma può variare in base al reddito del beneficiario.

Compatibilità

Non è compatibile con altri redditi che superano la soglia prevista. Viene invece integrato proporzionalmente in caso di redditi inferiori.

Come richiedere le agevolazioni

Richiedere i bonus elencati è possibile, ma spesso non immediato. Per questo è fondamentale rivolgersi a CAF o patronati, soprattutto per:

• Compilazione e aggiornamento dell’ISEE sociosanitario;
• Domanda per l’assegno sociale tramite portale INPS;
• Presentazione delle richieste per il bonus badante, con tutta la documentazione necessaria.

Ricordiamo che molte di queste misure richiedono una conoscenza tecnica delle pratiche e delle scadenze: è quindi utile affidarsi a professionisti qualificati per non perdere opportunità economiche importanti.

Come richiedere le agevolazioni elencate finora

Ecco una guida pratica per accedere ai bonus descritti:

  • Prestazione Universale: dal 2025, tramite il portale INPS (accesso con SPID, CIE o CNS).
  • Montascale e barriere architettoniche: possibilità di detrazione al 75% come “bonus barriere”.
  • Carta Dedicata a Te: assegnazione automatica da parte dell’INPS, previa verifica dei requisiti. Per le agevolazioni regionali relative al trasporto: si deve consultare il sito della propria Regione per bandi attivi e moduli di richiesta.
  • Bonus Badante: presentare domanda attraverso i CAF abilitati o direttamente tramite piattaforma INPS con documenti necessari in allegato.
  • Assegno sociale 2025: consultare il portale INPS, rivolgersi a CAF o patronati per: compilazione dell’ISEE e domanda per l’assegno sociale.

Soluzioni per migliorare la qualità della vita

Il biennio 2024–2025 offre importanti opportunità grazie alle agevolazioni per gli anziani, misure che puntano a tutelare il diritto alla cura, all’autonomia e alla mobilità. Conoscere queste agevolazioni e sapere come usufruirne è il primo passo per migliorare la qualità della propria vita e dei propri cari. Soprattutto per chi cerca soluzioni concrete, come i montascale, affidarsi a realtà esperte come Archimede Montascale può fare davvero la differenza.

Accedere a queste agevolazioni è fondamentale per mantenere un buon livello di autonomia. Tuttavia, anche all’interno delle mura domestiche, gli ostacoli alla mobilità possono compromettere l’indipendenza. Un supporto importante arriva da soluzioni come montascale e servoscala, strumenti che migliorano la vivibilità della casa, soprattutto in presenza di scale e dislivelli.

Archimede Montascale, con i suoi dispositivi affidabili e su misura, rappresenta un alleato concreto per chi desidera continuare a vivere serenamente nella propria abitazione, senza dover rinunciare alla libertà di movimento.

Se vuoi ricevere maggiori informazioni sulle soluzioni per la mobilità in casa, visita il sito archimedemontascale e richiedi un preventivo gratuito!

Montascale in Condominio: quando L’Accessibilità diventa una questione di Solidarietà

In ogni condominio, le scale raccontano storie. C’è chi le percorre di corsa ogni mattina per non perdere l’autobus, chi le affronta con una borsa della spesa troppo pesante e chi, invece, le guarda come un ostacolo insormontabile. È proprio in queste situazioni che un montascale può trasformarsi da semplice strumento a simbolo di inclusione e solidarietà. Ma cosa succede quando la necessità di installarne uno incontra le opinioni (e talvolta le resistenze) dei condòmini? Scopriamo insieme come un semplice dispositivo possa diventare il fulcro di grandi cambiamenti nella vita di una comunità condominiale.

L’installazione di un montascale in condominio è una soluzione che può migliorare significativamente la qualità della persona con disabilità e di chiunque abbia difficoltà motorie. Tuttavia, l’intervento può generare divergenze tra i condòmini, legate a questioni economiche, pratiche e di gestione degli spazi comuni. Ma questa situazione può trasformarsi in un’opportunità per rafforzare i legami e promuovere valori di inclusione e solidarietà. Abbiamo parlato di questo argomento anche in un altro articolo.

Il diritto all’autonomia della persona disabile

Nonostante le difficoltà, è fondamentale sottolineare l’importanza di contribuire al benessere di tutti. Garantire l’accessibilità è una forma di inclusione sociale che ne riflette i valori e promuove il rispetto reciproco. Per le persone con disabilità o mobilità ridotta, un montascale può fare la differenza tra il vivere in autonomia e il sentirsi prigionieri nella propria abitazione. Un montascale non è solo uno strumento pratico, ma una chiave per vivere la propria vita in modo dignitoso e partecipare pienamente alla comunità.

Il diritto all’autonomia di una persona con disabilità non è qualcosa che le persone senza disabilità gli “concedono”, ma un diritto fondamentale, inalienabile e imprescindibile per garantire la qualità della vita. È essenziale cambiare la percezione della disabilità, che non deve più essere vista come una condizione che “limita” o “toglie”, ma come una realtà diversa che merita pari dignità e il pieno riconoscimento dei diritti.

Costi del montascale, spazi condivisi e opposizioni estetiche

L’installazione di un montascale all’interno di un condominio comporta spese significative che devono essere ripartite tra i condòmini. Questo può generare tensioni, soprattutto se alcuni residenti non percepiscono un beneficio diretto dall’intervento. Anche se, in base all’articolo 2 della legge 1989, chi ha bisogno di un montascale può procedere con l’installazione a proprie spese, nel caso in cui gli altri condomini non siano disposti a sostenere l’intervento in maniera unanime.

I montascale occupano aree condivise come scale o pianerottoli, talvolta riducendo lo spazio disponibile per il passaggio o altre attività. Questo può essere vissuto come una limitazione da chi non necessita del dispositivo.

Alcuni condòmini potrebbero opporsi per motivi personali o estetici, percependo l’installazione come un’inutile complicazione.

Prendiamo come esempio un condominio tranquillo, che viene scosso dalla richiesta di Marco, un giovane con disabilità motoria, che desidera installare un montascale per conquistare la propria indipendenza. Tuttavia, il signor Rossi, residente al pian terreno, si oppone alla richiesta e questo confronto mette alla prova l’equilibrio della comunità condominiale.

Il signor Rossi non è una persona insensibile; il suo rifiuto nasce da preoccupazioni personali e pratiche:

  • Estetica e valore immobiliare: Rossi teme che l’aggiunta di un montascale possa rendere l’ingresso meno elegante e scoraggiare potenziali acquirenti.
  • Costi condivisi: Nonostante Marco abbia proposto di coprire gran parte delle spese, Rossi teme che eventuali manutenzioni future possano ricadere su tutti i condomini.
  • Rumore e disturbo: Rossi è sensibile ai rumori e teme che il funzionamento del montascale possa disturbare la sua tranquillità.

Tre regole d’oro per gestire l’installazione di un montascale in condominio

Quali sono in questo caso le tre regole principali per gestire al meglio il rapporto tra condòmini?

Quando si propone l’installazione di un montascale in un condominio, è importante gestire il rapporto con i condomini in modo strategico e rispettoso. Ecco tre regole fondamentali da seguire:

  • Informare con chiarezza: Prima di avanzare la proposta, raccogli tutte le informazioni necessarie sul progetto, come costi, modalità di installazione e benefici per il condominio. Durante l’assemblea condominiale, presenta la questione in modo chiaro e trasparente, evidenziando come il montascale possa migliorare l’accessibilità e il valore dell’immobile. È infatti importante tenere in considerazione che molti, come il signor Rossi, credono che un montascale in condominio rappresenti un fattore che porta alla sua svalutazione. In realtà gli edifici accessibili, dotati di dispositivi per il superamento delle barriere architettoniche, hanno un valore di mercato superiore. La presenza di ausili come montascale o ascensori può incrementare significativamente il prezzo degli appartamenti, rendendoli più appetibili per famiglie con anziani o persone con disabilità. Secondo un’analisi di Immobiliare.it Insights, infatti, le case con ascensore in Italia costano in media il 21% in più, con un prezzo medio di circa 2.400 euro/mq, rispetto ai 2.000 euro/mq delle abitazioni prive di questo servizio.
  • Per superare le divergenze causate dalla volontà dell’installazione del montascale in condominio, è fondamentale puntare su una comunicazione trasparente: organizzare assemblee condominiali dedicate al tema permette di discutere apertamente le necessità, i costi e i benefici dell’installazione.
  • Ascoltare le opinioni: Ogni condòmino potrebbe avere preoccupazioni o dubbi, che vanno affrontati con rispetto. Dedica tempo per ascoltare le loro opinioni e rispondi alle domande in modo esaustivo. Mostrare apertura verso le esigenze di tutti favorisce un clima collaborativo.
  • Proporre soluzioni condivise: Per minimizzare eventuali resistenze, valuta soluzioni che possano soddisfare le diverse esigenze. Ad esempio, scegli un modello di montascale silezioso e dal design discreto, così da limitare l’impatto sugli spazi comuni e garantire il rispetto delle vie di fuga. E considera opzioni economiche che non gravino eccessivamente sulle spese condominiali. Inoltre, il progetto deve rispettare requisiti tecnici specifici, come dimensioni adeguate e velocità limitata, stabiliti dal DM 236/1989. Coinvolgere professionisti esperti nella fase di progettazione può aiutare a prevenire problemi futuri e a garantire la conformità alle normative.
    Seguendo questi step, è possibile gestire la proposta in modo equilibrato e creare un dialogo costruttivo tra i condomini, trasformando un potenziale conflitto in un’occasione di miglioramento per la comunità.

Agevolazioni economiche

Esistono incentivi statali e regionali per l’abbattimento delle barriere architettoniche che possono ridurre il peso economico sui condòmini. Informarsi su questi strumenti è essenziale per facilitare l’accordo. Prima fra tutti la Legge n. 13/1989: questa prevede contributi per l’eliminazione delle barriere architettoniche, che possono coprire una parte significativa delle spese dei condòmini.

A seguire vi è il Bonus 75% barriere architettoniche 2025, un incentivo fiscale che mira a favorire l’eliminazione degli ostacoli architettonici in edifici esistenti, migliorando l’accessibilità per persone con disabilità o mobilità ridotta. Introdotto con l’obiettivo di rendere gli spazi più inclusivi, il bonus prevede una detrazione fiscale pari al 75% delle spese sostenute per i lavori di adeguamento.

Inoltre, secondo l’articolo 1121 del Codice Civile, i condòmini possono essere esonerati dalle spese per l’installazione e la manutenzione del montascale se dichiarano di non voler utilizzare l’impianto, come nel caso dei residenti al piano terra o dei dissenzienti che notificano il proprio rifiuto. Tuttavia, chi inizialmente non aderisce può successivamente partecipare pagando la propria quota, per garantire la flessibilità nella gestione delle spese e per consentire a chi inizialmente si era opposto di cambiare idea e aderire in un secondo momento.

Una comunità più inclusiva

Promuovere una cultura dell’inclusione tramite campagne informative nel condominio può aiutare i residenti a comprendere l’importanza del montascale per chi ne ha bisogno.

Organizzare incontri informativi o distribuire materiali che evidenziano i benefici del montascale per le persone con disabilità o mobilità ridotta può sensibilizzare i condòmini sull’importanza dell’accessibilità. Sottolineando come il montascale possa essere utile anche per altri residenti (ad esempio per trasportare passeggini o carichi pesanti) può contribuire a creare una percezione più positiva del dispositivo.

Il montascale non è solo un dispositivo tecnico; è un simbolo di civiltà e rispetto per chi vive la disabilità. Superare le discordie tra condòmini richiede dialogo, empatia e una visione condivisa del bene comune. Lavorare sull’abbattimento delle barriere architettoniche è fondamentale per raggiungere una comunità sempre più inclusiva.

Questo perché garantire accessibilità non significa solo abbattere gli ostacoli architettonici, ma anche promuovere una società più coesa e rispettosa delle esigenze di tutti i suoi membri!

Visita il sito di Archimede Montascale per scoprire di più sul mondo dei montascale!

Miniascensori: la soluzione per la tua mobilità domestica

Muoversi in libertà all’interno della propria casa non dovrebbe mai essere un privilegio, bensì un diritto fondamentale. Con il passare degli anni o a causa di disabilità motorie, scale e barriere architettoniche possono trasformare anche le più semplici attività quotidiane in sfide difficili da superare.

Come avevamo menzionato in un articolo precedente, i miniascensori per interni rappresentano una soluzione rivoluzionaria per coloro che desiderano riappropriarsi della propria autonomia senza sacrificare lo stile e la funzionalità degli ambienti domestici. Questi dispositivi combinano tecnologia avanzata e design moderno per garantire comfort, sicurezza e accessibilità, senza invadere eccessivamente lo spazio abitativo.

Perché scegliere un miniascensore interno?

Un miniascensore interno non è solo un ausilio alla mobilità, ma rappresenta una vera e propria miglioria all’intero contesto abitativo. A differenza degli ascensori tradizionali, questi dispositivi sono studiati appositamente per le abitazioni private, con un design discreto e ingombri minimi. L’installazione non richiede interventi invasivi, rendendo questa soluzione estremamente pratica e versatile.

Stiltz: tecnologia e design al tuo servizio

Tra le soluzioni disponibili sul mercato, la gamma Stiltz rappresenta una scelta di eccellenza grazie alle sue caratteristiche innovative, che permettono di adattare i miniascensori domestici a qualsiasi tipo di ambiente interno della propria abitazione.

Caratteristiche generali dei miniascensori Stiltz

  • Design elegante e discreto: ogni modello Stiltz è stato progettato per integrarsi armoniosamente con gli interni della casa, permettendo un’installazione discreta e funzionale in soggiorno, camera da letto, o persino nascosto in ripostigli o armadi.
  • Sistema di guida unico: utilizza una struttura a binari verticali autoportante che garantisce movimenti fluidi e silenziosi, eliminando la necessità di muri portanti o sistemi idraulici rumorosi.
  • Consumi energetici ridotti: grazie a una semplice connessione alla presa elettrica domestica, il consumo è paragonabile a quello di un normale elettrodomestico.
  • Installazione rapida e pulita: il design modulare permette una consegna e installazione rapida, eseguita direttamente presso la propria abitazione.
  • Sicurezza garantita: sistemi avanzati di sensori e arresto d’emergenza rendono ogni viaggio sicuro e senza preoccupazioni.

Miniascensore Stiltz Duo+: praticità ed eleganza per piccoli spazi

Il modello Stiltz Duo+ rappresenta la soluzione ideale per ambienti compatti, dedicata al trasporto di una o due persone. Questo ascensore interno combina praticità e design contemporaneo grazie alle pareti trasparenti e finiture in policarbonato che ne fanno un complemento d’arredo moderno.

Vantaggi del Duo+:

  • Dimensioni estremamente ridotte (ingombro di soli 0,55 m²).
  • Ideale per chi cerca una soluzione elegante per piccoli spazi domestici.
  • Sistema di azionamento silenzioso integrato nella cabina.
  • Numerose opzioni personalizzabili, come sedile pieghevole e finiture interne.
  • Sicurezza avanzata con sensori di movimento, bilanciamento e carico massimo di 170 kg.

Possibili svantaggi:

  • Limitato a due piani con una corsa massima di 4500 mm.
  • Non adatto per trasportare sedie a rotelle di dimensioni standard.

Miniascensore Stiltz Trio+: spazio e comfort per esigenze più ampie

Per chi ha una famiglia numerosa o utilizza una sedia a rotelle standard, il modello Stiltz Trio+ è la scelta ideale. Questo tipo di miniascensori per interni garantiscono un comfort superiore grazie a dimensioni più generose e la possibilità di installare porte più ampie.

Vantaggi del Trio+:

  • Capacità di carico fino a 250 kg, ideale per sedia a rotelle standard o più persone.
  • Possibilità di accedere fino a tre piani con una corsa massima di 6 m.
  • Maggior spazio interno, ingresso più ampio e comodo.
  • Ulteriori funzioni di sicurezza, tra cui dispositivo di rilevamento velocità e telefono interno per emergenze.
  • Opzioni di personalizzazione più estese per colori, finiture e accessori.

Possibili svantaggi:

  • Ingombro maggiore rispetto al Duo+ (circa 1,24 m x 0,96 m).
  • Necessita di maggiore spazio disponibile nella casa.

Confronto tra Stiltz Duo+ e Trio+

Quando si sceglie tra il modello Duo+ e il Trio+, è essenziale considerare alcuni aspetti specifici:

  • Spazio disponibile: Se lo spazio domestico è limitato, il Duo+ offre una soluzione compatta ed efficiente. Al contrario, per abitazioni con spazi più ampi e necessità di trasporto di sedie a rotelle, il Trio+ è la scelta più indicata.
  • Numero di persone e carico massimo: Per utenti singoli o coppie, il Duo+ rappresenta una soluzione sufficiente e pratica. Se si ha una famiglia numerosa o esigenze particolari di mobilità, il Trio+ offre la portata e lo spazio necessari.
  • Numero di piani serviti: Il Duo+ può collegare esclusivamente due piani, mentre il Trio+ può coprire fino a tre livelli.
  • Personalizzazione e comfort: Entrambi i modelli offrono personalizzazioni, ma il Trio+ offre una gamma più ampia di opzioni e maggiore comfort per chi utilizza sedie a rotelle.

Come scegliere il miniascensore perfetto?

La scelta dipende principalmente dalle tue esigenze specifiche. Il Duo+ offre stile e compattezza per coppie o single, mentre il Trio+ è indispensabile per famiglie numerose o persone con disabilità motorie. Entrambi migliorano significativamente l’accessibilità della casa con eleganza e funzionalità.

La scelta tra Stiltz Duo+ e Stiltz Trio+ dipende da alcune domande chiave:

  • Quante persone devono utilizzare il miniascensore contemporaneamente?
    Se la risposta è una o due, Duo+ è la soluzione più compatta e discreta. Se si prevede l’uso da parte di più persone o la necessità di trasportare una sedia a rotelle, Trio+ è la scelta obbligata.
  • Quanto spazio è disponibile in casa?
    Duo+ si adatta anche agli spazi più piccoli, mentre Trio+ richiede una superficie maggiore.
  • Quanti piani deve collegare il miniascensore?
    Duo+ è perfetto per case su due livelli, Trio+ può servire fino a tre piani.
  • Ci sono esigenze particolari di accessibilità?
    Per chi ha necessità di accesso con carrozzina, Trio+ offre rampa integrale e ingresso più ampio.
  • Quanto conta il design e la personalizzazione?
    Entrambi i modelli di miniascensori offrono ampie possibilità di personalizzazione per integrarsi perfettamente con lo stile della casa.

 

Esperienza d’Uso: Silenziosità, Comfort e Sicurezza

Sia Stiltz Duo+ che Trio+ sono progettati per offrire un’esperienza d’uso superiore:

  • Silenziosità: niente sistemi idraulici rumorosi o vuoto pneumatico, ma un motore elettrico silenzioso e integrato nella cabina.
  • Fluidità di movimento: la corsa è dolce e priva di vibrazioni, grazie ai binari autoportanti.
  • Sicurezza totale: sensori di movimento, barriere fotoelettriche, sistemi di arresto caduta, batteria di riserva, comandi ad azione mantenuta e molto altro.
  • Facilità di utilizzo: pannello di controllo intuitivo, telecomandi, opzioni per sedile pieghevole e corrimano.
  • Installazione rapida: grazie al design modulare, l’ascensore viene consegnato e montato in tempi brevi, senza disagi per la famiglia

Scegli il comfort con Archimede

I miniascensori Stiltz Duo+ e Trio+ rappresentano il meglio della tecnologia per l’accessibilità domestica: discreti, eleganti, sicuri e facili da installare, sono la soluzione ideale per chi vuole vivere la propria casa senza limiti. La scelta tra i due modelli dipende dalle esigenze di spazio, capacità e accessibilità, ma in entrambi i casi il risultato sarà un miglioramento tangibile della qualità della vita e del benessere domestico.

Archimede Montascale ti offre sopralluogo e preventivo gratuito, installazione rapida, 5 anni di garanzia e possibilità di finanziamento agevolato. Per scoprire di più su questi miniascensori e migliorare la tua vita quotidiana, visita ora il sito ufficiale Archimede Montascale e richiedi subito un preventivo personalizzato e gratuito!

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L’accessibilità dei luoghi pubblici: partecipazione sociale, inclusione e indipendenza

L’accessibilità nei luoghi pubblici è un tema di fondamentale importanza per garantire il diritto alla mobilità e alla partecipazione sociale di tutte le persone, indipendentemente dalle loro condizioni fisiche. Le barriere architettoniche rappresentano un ostacolo significativo per le persone con disabilità, limitando l’accesso a edifici, mezzi di trasporto e spazi pubblici.

Sebbene siano stati fatti progressi normativi e strutturali per rendere le città più inclusive, molte sfide restano ancora da affrontare.

Questo articolo analizza il problema delle barriere architettoniche nei luoghi pubblici, le soluzioni adottate e le prospettive future per una società più accessibile.

Le barriere architettoniche: ostacoli all’inclusione

Le barriere architettoniche comprendono tutti quegli elementi strutturali che impediscono o rendono difficoltoso l’accesso e la fruizione degli spazi pubblici da parte delle persone con disabilità, sono molteplici e influenzano tutti gli aspetti della vita quotidiana.

Tra gli ostacoli più comuni si trovano:

  • marciapiedi privi di rampe o con ostacoli che impediscono il passaggio di carrozzine e ausili per la mobilità
  • edifici pubblici senza ascensori o con gradini all’ingresso, che rendono difficile l’accesso a uffici, scuole, ospedali e negozi
  • trasporti pubblici non adeguatamente attrezzati, con pochi autobus e treni accessibili a persone con disabilità motorie o sensoriali
  • segnaletica inadeguata per persone con disabilità visive o cognitive, come l’assenza di scritte in Braille o percorsi tattili

Questi ostacoli non solo limitano la libertà di movimento, ma compromettono anche l’indipendenza e la dignità delle persone con disabilità, costringendole spesso a dipendere dall’aiuto di altri per compiere azioni quotidiane.

Le normative sull’accessibilità

Negli ultimi decenni, diverse normative nazionali e internazionali hanno cercato di garantire un maggiore livello di accessibilità.

In Italia, l’accessibilità nei luoghi pubblici trova il suo fondamento giuridico nella Costituzione italiana, ma è specificamente regolamentata da un insieme di leggi dedicate. La Legge 13/89 rappresenta uno dei pilastri normativi in questo ambito, stabilendo in modo chiaro i termini e le modalità con cui l’accessibilità deve essere garantita sia negli ambienti pubblici che in quelli privati.

Negli ultimi anni, il quadro normativo italiano si è ulteriormente arricchito con nuove disposizioni. Il Decreto Legislativo 222/23, entrato in vigore il 13 gennaio 2024, rappresenta un punto di svolta significativo, imponendo l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di adeguare sia gli spazi fisici che i servizi digitali per garantire l’accessibilità a tutte le persone, incluse quelle con disabilità.

Tuttavia, nonostante questi strumenti legislativi, l’applicazione delle normative rimane spesso incompleta o disomogenea. Molti edifici storici e infrastrutture datate non sono ancora stati adeguati, rendendo l’accessibilità un diritto non sempre garantito.

Soluzioni per il futuro

Per migliorare l’accessibilità nei luoghi pubblici, e in ottemperanza al Decreto Legislativo 222/23, è necessario adottare un approccio proattivo e innovativo. Alcune delle soluzioni più efficaci includono:

  • rampe e ascensori accessibili, essenziali per superare le barriere fisiche
  • trasporto pubblico inclusivo, con mezzi dotati di pedane, posti riservati e segnalazioni audio-visive
  • tecnologie assistive, come applicazioni mobili per segnalare percorsi accessibili e dispositivi per la comunicazione alternativa
  • percorsi tattili e segnaletica multisensoriale, per facilitare l’orientamento di persone con disabilità visive o cognitive

L’accessibilità non è solo una questione di infrastrutture, ma anche di cultura e sensibilizzazione. Promuovere una progettazione e un design inclusivo fin dalle prime fasi di realizzazione di edifici e spazi pubblici permette di costruire un ambiente utilizzabile da tutti senza necessità di adattamenti o modifiche specifiche, rappresentando quindi la soluzione più efficiente ed equa.

L’accessibilità nei luoghi pubblici è un tema che riguarda tutta la società, non solo le persone con disabilità. Una città accessibile è una città più vivibile per tutti, compresi anziani, genitori con passeggini e persone con difficoltà motorie temporanee. Sebbene siano stati fatti progressi significativi, molto resta ancora da fare per garantire che le norme esistenti vengano pienamente applicate e che l’accessibilità diventi una priorità concreta nelle politiche urbane.

L’eliminazione delle barriere architettoniche non deve essere vista come un mero adempimento normativo, ma un dovere morale verso una società più equa e inclusiva, un’opportunità per migliorare la qualità della vita di tutti i cittadini. Solo attraverso un impegno collettivo tra istituzioni, aziende e cittadini sarà possibile costruire un futuro in cui ogni persona possa muoversi liberamente e senza ostacoli.

Se vuoi scoprire soluzioni concrete per migliorare l’accessibilità nei tuoi spazi, visita il sito di Archimede Montascale e scopri le migliori soluzioni per abbattere le barriere architettoniche: www.archimedemontascale.it

Sostegni e vantaggi per caregiver familiari

Come introdotto nello scorso articolo, con la legge di bilancio 2018 è stata introdotta, nell’ordinamento italiano, una definizione per la figura di caregiver familiare.

Lo è «la persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto ai sensi della legge 20 maggio 2016, n. 76, di un familiare o di un affine entro il secondo grado, ovvero, nei soli casi indicati dall’articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 11 febbraio 1980, n. 18».

La stessa legge ha anche istituito un Fondo «per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver». Come ha recentemente dichiarato al Corriere Salute la ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, il fondo è «finalizzato al finanziamento di un disegno di legge che dà finalmente un riconoscimento giuridico alla figura del caregiver. Di qui può e deve partire un cambiamento necessario nella sensibilità del Paese riguardo al caregiver e al suo ruolo cruciale nella cura della nostra comunità». Il ddl a cui fa riferimento la Ministra è stato promosso dalla senatrice Simona Nocerino, ed è attualmente in esame in commissione lavoro del Senato.

Il testo intende disciplinare questa figura all’interno dell’ordinamento affinché vengano ne pienamente riconosciuti diritti e attività. Ma come si intende farlo? Proviamo a scorrere gli articoli che risultano più interessanti.

Dal punto di vista previdenziale (art. 5), si garantiscono fino a tre anni di contributi figurativi riferiti al periodo di assistenza, equiparati a quelli da lavoro domestico, che vanno sommati eventualmente ai contributi già versati per altre attività lavorative. Dal punto di vista sociale, si opererà attraverso l’affiancamento o le sostituzioni temporanee di operatori socio-sanitari (art. 8) e il rilascio di una tessera identificativa per avere priorità nel disbrigo di pratiche amministrative a favore suo o dell’assistito (art.6).
Sul piano sanitario (sempre all’art. 6) verranno inseriti nuovi servizi, in particolare visite e prestazioni specialistiche a domicilio.
L’articolo 7 prevede che il caregiver lavoratore, per conciliare lavoro e attività di cura, abbia il diritto di rimodulare l’orario lavorativo, di scegliere la sede più vicina o la modalità agile.
Infine, sono offerte (art. 9) detrazioni fiscali al 50% per un massimo di 10.000€ annui per le spese legate all’assistenza.

Tutte misure che dovranno essere coperte dal Fondo istituito dalla legge 205/2017, stanziato nell’ultima manovra da 90 milioni di euro per i prossimi tre anni (2021, 2022 e 2023).

Anziani e tecnologia: quali vantaggi

Con la recente pandemia e le misure di restrizione adottate, la tecnologia è diventata sempre più presente nelle nostre vite, anche in quelle dei più anziani. Come forma d’intrattenimento, certo, ma anche come mezzo per mantenere un collegamento coi propri cari. Personal computer, tablet e smartphone sono diventati strumenti d’uso abituale e internet è entrato prepotentemente nelle routine quotidiane della popolazione tutta. La buona notizia è che l’utilizzo dei dispositivi informatici e la frequentazione di internet può avere dei vantaggi per la terza età: vediamoli assieme.

Innanzitutto, questi strumenti sono un ottimo strumento per combattere la solitudine. Le app di messaggistica, la condivisione di foto e video, lo scambio di email e persino i social hanno moltiplicato le possibilità di contatto con i propri cari e la propria cerchia di amici, anche lontani. Ridurre il senso di isolamento della popolazione anziana e l’incidenza della depressione è un obiettivo di salute che può essere raggiunto anche attraverso una migliore alfabetizzazione digitale, senza però dimenticare le occasioni di contatto e socializzazione dal vivo!

Internet, inoltre, è una grande finestra sul mondo, da cui le persone più anziane possono restare informate sul mondo che le circonda, leggendo giornali e riviste online, informandosi sulle iniziative a loro più vicine. Attraverso internet ci si può anche documentare sui propri interessi o scoprirne di nuovi, attraverso siti di informazione ed educazione, a partire da YouTube.

Sicuramente, la padronanza di internet consente anche una grande autonomia nella gestione di operazioni bancarie o burocratiche, ormai sempre più informatizzate: ogni banca offre ai propri clienti la possibilità di monitorare il proprio conto e i propri risparmi attraverso l’area clienti del proprio sito, e la pubblica amministrazione ormai da anni sta spingendo verso la cosiddetta transizione digitale, a partire dalla creazione dello SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale.

Da casa, attraverso la tecnologia, si può anche monitorare il proprio stato di salute: accedere a prestazioni sanitarie, visualizzare i referti delle visite mediche, pagare il ticket… Sono già molte le ASL che consentono di accedere a questi servizi attraverso lo SPID o la tessera sanitaria.

Oltre ai vantaggi pratici già citati, l’utilizzo del computer può portare anche dei miglioramenti dal punto di vista della salute: lo sviluppo di nuove competenze mantiene infatti allenato il proprio cervello, migliora le capacità cognitive e mnemoniche e sembra poter ridurre l’impatto del declino cognitivo di tipo lieve che colpisce quasi il 40% degli anziani sopra ai 70 anni.

Bisogna però stare attenti ai possibili rischi connessi all’utilizzo di internet: truffe, malware e virus informatici possono colpire chiunque ed è per questo importante imparare a distinguere i siti affidabili da quelli a rischio. Un altro rischio è quello dell’assorbimento: quando si diventa appassionati si rischia di focalizzarsi in maniera esclusiva, togliendo tempo alla vita nel mondo reale e alle relazioni. è altresì utile sottolineare l’importanza di affiancare all’utilizzo di dispositivi quali PC, tablet e smartphone un po’ di movimento fisico: la ginnastica per il cervello è sicuramente più efficace se abbinata al moto.

Abbiamo visto che dispositivi quali PC, tablet e smartphone sono degli alleati che permettono di vivere una vita piena anche in tarda età, se utilizzati consapevolmente: ben venga dunque il loro utilizzo!

CUDE, Contrassegno Unificato Disabili Europeo: in arrivo un nuovo registro

Il contrassegno disabili è un utile strumento che serve a migliorare l’altrimenti difficile circolazione e sosta delle persone con disabilità alla guida che vogliano muoversi in macchina e può essere  richiesto ai sensi del Codice della Strada al comune di residenza. Negli ultimi giorni ci sono state importanti novità in merito all’adozione del CUDE, Contrassegno Unificato Disabili Europeo: vediamo assieme quali.

Il contrassegno europeo è stato introdotto dalla raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea n° 98/376/CE del 4 giugno 1998. La ratifica parlamentare italiana, tuttavia, è stata a lungo bloccata a causa dell’articolo 74 del Codice della Privacy (L. 196/03), che vieta l’esposizione di simboli o diciture.

Dal 15 settembre 2012, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 203 del 31 agosto 2012 del Decreto del Presidente della Repubblica n.151 del 30 luglio 2012, è entrato in vigore in Italia il nuovo contrassegno di parcheggio per disabili europeo, di cui è possibile far richiesta nel proprio comune di residenza.

Lo scorso 26 maggio la ministra per le disabilità Erika Stefani ha annunciato su Facebook: «stiamo lavorando per il registro del CUDE, una piattaforma nazionale informatica che consentirà finalmente di uniformare i permessi di circolazione dei titolari di contrassegno unificato disabili europeo, rendendo interoperabili le banche dati comunali».

Proprio questo 3 giugno 2021, in Conferenza unificata era all’ordine del giorno la discussione sull’intesa sullo schema di decreto recante le procedure per l’istituzione della piattaforma unica nazionale informatica per il rilascio del Contrassegno Unificato Disabili Europeo (CUDE), decreto proposto dal Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, e sviluppato in collaborazione col Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro dell’interno.

L’intesa è stata alfine raggiunta. «Sono molto felice che la Conferenza unificata abbia raggiunto oggi l’intesa sul Registro CUDE: un progetto ampiamente atteso che oggi si avvia a compimento. Grazie a una nuova piattaforma informatica le persone con disabilità potranno circolare in tutte le città italiane, e relative ztl, con il proprio contrassegno. Semplificare, digitalizzare e ridurre prassi inutili: anche così si migliora la qualità della vita, si tutelano i diritti e si realizza una effettiva inclusione»: questa la dichiarazione della Ministra per le disabilità.