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Tag: agevolazioni

Agevolazioni per anziani: bonus, mobilità e sostegni

In Italia, la popolazione anziana è in costante crescita, così come le sfide economiche e sociali che deve affrontare. Con l’avanzare dell’età, aumentano le spese sanitarie, le difficoltà di movimento e spesso si riduce il reddito disponibile. Tuttavia, il 2024 e il 2025 portano con sé importanti novità in termini di agevolazioni pubbliche. In questo articolo, scopriamo i principali bonus e contributi disponibili per gli over 65, con un focus particolare sulle misure per la mobilità e l’autonomia, fondamentali per garantire una vita dignitosa e indipendente.

Difficoltà economiche degli anziani in Italia

Gli over 65 rappresentano una fascia fragile della popolazione, spesso penalizzata da pensioni minime basse e condizioni di salute precarie. Secondo l’ISTAT, nel 2024 quasi il 30% degli anziani che vivono da soli si trova in una condizione di rischio povertà o esclusione sociale. A ciò si aggiungono i costi legati all’assistenza, alla cura personale e alla mobilità, elementi che impattano profondamente sulla qualità della vita.

Prestazione Universale (dal 1° gennaio 2025)

Uno degli interventi più significativi introdotti per il 2025 è la Prestazione Universale per anziani non autosufficienti, prevista dal Decreto Legislativo attuativo della Legge n. 33/2023.

Cos’è la Prestazione Universale?

La Prestazione Universale è un contributo economico mensile di 850 euro, destinato agli ultraottantenni non autosufficienti in possesso di un ISEE sociosanitario ordinario non superiore a 6.000 euro. Il beneficio ha l’obiettivo di sostenere le persone anziane che necessitano di assistenza continuativa e favorire la permanenza al proprio domicilio.

A chi è rivolta?

È riservata a chi:

  • Ha compiuto almeno 80 anni
  • È già titolare dell’indennità di accompagnamento (che viene integrata nella nuova prestazione)
  • Presenta un bisogno assistenziale elevato, valutato attraverso la piattaforma nazionale della valutazione multidimensionale
  • Ha un ISEE sociosanitario ≤ 6.000 euro

Qual è l’importo totale?

Per i beneficiari, la Prestazione Universale comporta:

– 850 euro al mese come contributo aggiuntivo, per l’assistenza erogata da personale qualificato regolarmente assunto o da caregiver familiare formato;
– Fino a 1.380 euro mensili nel caso in cui si sommassero più componenti del beneficio.

Come si richiede?

La domanda potrà essere presentata tramite INPS, una volta che saranno completate le fasi attuative e pubblicati i decreti operativi entro giugno 2024. Il beneficio sarà riconosciuto per il triennio 2025–2027, come primo step della più ampia riforma dell’assistenza agli anziani.

Agevolazioni per la mobilità degli anziani

La mobilità rappresenta uno dei maggiori ostacoli all’autonomia per molte persone anziane. Spostarsi, salire le scale o utilizzare i mezzi pubblici può diventare difficoltoso o impossibile. Per questo motivo, diverse agevolazioni sono state introdotte o confermate nel 2025 per sostenere il diritto alla mobilità, anche per chi ha redditi contenuti.

Bonus barriere architettoniche: detrazione del 75% fino al 31 dicembre 2025

Il Bonus barriere architettoniche è una misura fiscale introdotta per incentivare gli interventi finalizzati al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche in edifici già esistenti. Previsto inizialmente per l’anno 2022, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2025, dalla legge di bilancio 2023. Ne avevamo parlato anche in un altro articolo tempo fa, ora vediamo le novità.

Cos’è il Bonus barriere architettoniche?

Si tratta di una detrazione d’imposta del 75% delle spese documentate sostenute per realizzare interventi che migliorino l’accessibilità degli edifici. La detrazione è ripartita in cinque quote annuali di pari importo.

Quali interventi sono ammessi?

Rientrano nell’agevolazione gli interventi che rispettano i requisiti previsti dal decreto del Ministro dei lavori pubblici n. 236 del 14 giugno 1989, tra cui:

  • Installazione di ascensori, montacarichi o montascale
  • Realizzazione di rampe per l’accesso a edifici
  • Sostituzione di gradini con rampe
  • Automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari funzionali ad abbattere le barriere architettoniche
  • Smaltimento e bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito

Quali sono i limiti di spesa?

L’importo massimo su cui calcolare la detrazione varia in base alla tipologia di edificio:

  • 50.000 euro per edifici unifamiliari o unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno
  • 40.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per edifici composti da due a otto unità immobiliari
  • 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per edifici composti da più di otto unità immobiliari

Come si accede all’agevolazione?

Per usufruire della detrazione, è necessario:

  • Effettuare il pagamento delle spese tramite bonifico bancario o postale
  • Conservare le fatture e la documentazione attestante la spesa sostenuta
  • Indicare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi

In alternativa alla detrazione, è possibile optare per la cessione del credito d’imposta corrispondente alla detrazione spettante o per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi agevolati (cosiddetto sconto in fattura).

Carta “Dedicata a Te”

La carta “Dedicata a Te” è uno strumento di sostegno economico per i nuclei familiari con ISEE fino a 15.000 euro che può essere utilizzato anche per abbonamenti ai trasporti pubblici.

  • Importo: 500 euro
  • Modalità di utilizzo: tramite biglietterie fisiche o portali online per abbonamenti
  • Detraibilità: l’abbonamento acquistato è fiscalmente detraibile nel 730.

Iniziative regionali

Numerose Regioni italiane offrono sconti e agevolazioni agli anziani per incentivare l’uso dei mezzi pubblici e migliorare la mobilità urbana:

  • Lombardia: Dote trasporti per abbonamenti integrati, incluse tratte ad alta velocità
  • Piemonte e Veneto: Rimborsi fino a 200 euro per l’acquisto di abbonamenti
  • Lazio: Trasporti gratuiti per over 60 con ISEE ≤ 15.000 euro
  • Emilia-Romagna e Liguria: Sconti e gratuità per anziani a basso reddito

Bonus badante 2024: un aiuto concreto per la domiciliarità

La Legge di Bilancio 2024 ha confermato l’operatività del cosiddetto Bonus badante, una misura volta a incentivare l’assunzione regolare di assistenti familiari, in particolare per l’assistenza agli anziani non autosufficienti.

A chi è rivolto?

Il bonus è destinato ai cittadini che, per assistere un parente anziano o disabile, scelgono di regolarizzare un collaboratore domestico con contratto di lavoro subordinato. È rivolto in particolare a:

• Caregiver familiari;
• Famiglie con anziani non autosufficienti;
• Persone con invalidità civile al 100%.

Qual è l’importo?

Il contributo può arrivare fino a 3.000 euro all’anno e serve a sostenere il costo della badante o dell’assistente familiare.

Come si accede?

È necessario presentare domanda attraverso i CAF abilitati o direttamente tramite piattaforma INPS, allegando:

• ISEE sociosanitario aggiornato;
• Copia del contratto di lavoro della badante;
• Certificazione dello stato di non autosufficienza del beneficiario.

Assegno sociale 2025: sostegno continuativo per gli anziani senza reddito

L’assegno sociale resta una delle misure fondamentali a favore degli anziani con redditi bassi o nulli. Si tratta di un contributo mensile erogato dall’INPS, destinato a persone che hanno compiuto almeno 67 anni e si trovano in condizioni economiche disagiate.

Requisiti 2025

Per accedere all’assegno nel 2025 occorre:

• Età minima di 67 anni;
• Cittadinanza italiana o comunitaria, oppure straniera con residenza legale in Italia da almeno 10 anni;
• Reddito personale non superiore a 6.947,33 euro annui per chi vive solo, oppure 13.894,66 euro se coniugato.

Importo e durata

L’assegno viene erogato per 13 mensilità, con un importo base pari a circa 500 euro al mese, ma può variare in base al reddito del beneficiario.

Compatibilità

Non è compatibile con altri redditi che superano la soglia prevista. Viene invece integrato proporzionalmente in caso di redditi inferiori.

Come richiedere le agevolazioni

Richiedere i bonus elencati è possibile, ma spesso non immediato. Per questo è fondamentale rivolgersi a CAF o patronati, soprattutto per:

• Compilazione e aggiornamento dell’ISEE sociosanitario;
• Domanda per l’assegno sociale tramite portale INPS;
• Presentazione delle richieste per il bonus badante, con tutta la documentazione necessaria.

Ricordiamo che molte di queste misure richiedono una conoscenza tecnica delle pratiche e delle scadenze: è quindi utile affidarsi a professionisti qualificati per non perdere opportunità economiche importanti.

Come richiedere le agevolazioni elencate finora

Ecco una guida pratica per accedere ai bonus descritti:

  • Prestazione Universale: dal 2025, tramite il portale INPS (accesso con SPID, CIE o CNS).
  • Montascale e barriere architettoniche: possibilità di detrazione al 75% come “bonus barriere”.
  • Carta Dedicata a Te: assegnazione automatica da parte dell’INPS, previa verifica dei requisiti. Per le agevolazioni regionali relative al trasporto: si deve consultare il sito della propria Regione per bandi attivi e moduli di richiesta.
  • Bonus Badante: presentare domanda attraverso i CAF abilitati o direttamente tramite piattaforma INPS con documenti necessari in allegato.
  • Assegno sociale 2025: consultare il portale INPS, rivolgersi a CAF o patronati per: compilazione dell’ISEE e domanda per l’assegno sociale.

Soluzioni per migliorare la qualità della vita

Il biennio 2024–2025 offre importanti opportunità grazie alle agevolazioni per gli anziani, misure che puntano a tutelare il diritto alla cura, all’autonomia e alla mobilità. Conoscere queste agevolazioni e sapere come usufruirne è il primo passo per migliorare la qualità della propria vita e dei propri cari. Soprattutto per chi cerca soluzioni concrete, come i montascale, affidarsi a realtà esperte come Archimede Montascale può fare davvero la differenza.

Accedere a queste agevolazioni è fondamentale per mantenere un buon livello di autonomia. Tuttavia, anche all’interno delle mura domestiche, gli ostacoli alla mobilità possono compromettere l’indipendenza. Un supporto importante arriva da soluzioni come montascale e servoscala, strumenti che migliorano la vivibilità della casa, soprattutto in presenza di scale e dislivelli.

Archimede Montascale, con i suoi dispositivi affidabili e su misura, rappresenta un alleato concreto per chi desidera continuare a vivere serenamente nella propria abitazione, senza dover rinunciare alla libertà di movimento.

Se vuoi ricevere maggiori informazioni sulle soluzioni per la mobilità in casa, visita il sito archimedemontascale e richiedi un preventivo gratuito!

Caregiver: agevolazioni e fondi regionali

Come abbiamo visto in un altro articolo, la legge di Bilancio 2019 ha previsto l’istituzione di un Fondo «per il sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver», per il quale però non sono ancora stati emanati i decreti attuativi. Esistono però delle altre possibilità di avere agevolazioni, in particolare attraverso dei fondi regionali: vediamo come è possibile attingervi. Qui un’utile guida dell’INAIL sull’argomento.

Già la legge 104/1992 prevedeva tre permessi mensili retribuiti in favore del familiare che assiste un disabile riconosciuto ai sensi dell’art. 3 comma 3 della legge 104/1992, a patto che questi non sia ricoverato a tempo pieno.

Nell’art. 42, comma 5, del D.Lgs. 151 del 2001 è contenuta un’altra importante agevolazione: la possibilità di ottenere un congedo straordinario della durata massima di due anni nell’arco della vita lavorativa, anche frazionati nel tempo, indipendentemente dal numero di persone disabili assistite. In questo caso viene corrisposta un’indennità pari alla retribuzione percepita nell’ultimo mese di lavoro precedente il congedo.

I caregiver possono anche accedere all’Ape sociale, una particolare forma di anticipo pensionistico, vincolato però all’età (bisogna avere 63 anni) e all’anzianità contributiva versata o accreditata (almeno 30 anni di contributi).

In assenza di una normativa quadro statale, sono però le regioni a tutelare maggiormente i caregiver: la prima regione a prevedere queste tutele è stata l’Emilia Romagna, che dal 2014 si è dotata di una legge regionale (2/2014) che raccoglie le «Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare (persona che presta volontariamente cura e assistenza)». Un’intera sezione del sito è dedicata alla figura del caregiver, con approfondimenti, norme e atti e link utili. Con la Legge regionale l’Emilia-Romagna «riconosce e valorizza la figura del caregiver familiare in quanto componente informale della rete di assistenza alla persona e risorsa del sistema integrato dei servizi sociali, socio-sanitari e sanitari», con l’intenzione di rendere più omogenee le risposte nei diversi territori, valorizzare l’apporto di queste figure e sostenerle nella loro vita anche attraverso un rapporto più strutturato con la rete dei servizi, l’associazionismo non profit e il volontariato. Anche Lombardia, Abruzzo, Campania, Lazio, Marche, Piemonte, Lombardia e Sardegna si stanno muovendo sulle orme dell’Emilia Romagna: sui siti web regionali si possono trovare le normative aggiornate e tutte le iniziative messe in campo fino ad oggi.

Agevolazioni fiscali: valgono anche per chi è in affitto?

Il 2021 sembra un anno perfetto per quanti vogliano realizzare un montascale nella propria abitazione, viste le numerose agevolazioni fiscali disponibili. La buona notizia, per chi ha un contratto di locazione (affitto), è che queste agevolazioni sono disponibili anche per questa tipologia di clienti.

L’installazione di un impianto per abbattere le barriere architettoniche all’interno di una casa o di un appartamento in affitto è sempre consentita, anche senza il consenso del locatore, a patto che, alla conclusione del contratto, il conduttore (ossia l’affittuario) restituisca la «cosa locata» (nel nostro caso, l’appartamento o la casa) «nello stato medesimo in cui l’ha ricevuta» (art. 1590 del Codice Civile), eventualmente rimuovendo eventuali aggiunte senza che questo provochi danno all’appartamento (art. 1593 C.C.). Questo significa che, salvo stabilito diversamente, le spese per la realizzazione delle modifiche sono a carico dell’affittuario, che dovrà rimuovere tali interventi allo scadere del contratto di locazione.

In caso il conduttore voglia apportare dei miglioramenti, però, può richiederne il consenso al locatore (colui o colei che affitta l’immobile): in caso questo venga accordato, il locatore deve pagare «un’indennità corrispondente alla minor somma tra l’importo della spesa e il valore del risultato utile al tempo della riconsegna» (art. 1592 C.C.).

Chi è in affitto può dunque accedere alla detrazione IRPEF del 50% per installare un montascale a poltroncina, essendo una detrazione riservata a persone fisiche.

Un altro contributo in denaro per cui si può fare richiesta è quello previsto dalla Legge 13/89, che riguarda interventi per favorire il superamento e l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati. In questo caso, per richiedere il contributo, è richiesto un atto che provi l’assenso del locatario all’intervento.

Detrazioni IRPEF 50% per l’installazione di montascale e ascensori per disabili

La legge di Bilancio 2020 conferma la possibilità di richiedere la detrazione IRPEF del 50% per lavori di ristrutturazione per l’abbattimento delle barriere architettoniche e per l’installazione di ascensori e montascale per disabili.

Anche per il 2020 sono confermate le agevolazioni previste per legge per migliorare la qualità di vita delle persone disabili e dei loro familiari, le barriere architettoniche rappresentano infatti un ostacolo nello svolgimento delle attività quotidiane delle persone con difficoltà motorie.

Barriere architettoniche e nuovi edifici

Per barriere architettoniche si intendono tutti gli elementi costruttivi che limitano o impediscono lo spostamento di persone disabili o anziani con mobilità ridotta o impedita in modo permanente o transitorio, com per esempio scale, gradini o rampe troppo rigide.

Superare le barriere architettoniche permette alle persone disabili di essere autonomi nei vari spostamenti all’interno e all’esterno della propria abitazione.

Tutti gli edifici di nuova costruzione devono rispettare parametri tecnici stabili dal Decreto Ministeriale 236/89, che stabilisce le dimensioni minime di porte, le caratteristiche delle scale, le dimensioni minime degli ascensori o dei montascale per disabili e l’ampiezza degli spazi necessari ai movimenti della carrozzina per disabili.

Ascensori e montascale per disabili per eliminare le barriere archettoniche

Per rendere accessibili a tutti gli edifici già esistenti evitando lavori di ristrutturazione onerosi è possibile installare ascensori per la casa servoscala con pedana per disabili usufruendo della detrazione IRPEF del 50%. Trattandosi infatti di interventi volti a migliorare la vita e la mobilità delle persone disabili, rientrano fra i lavori destinati all’abbatimento delle barriere architettoniche ammessi alle detrazioni.

L’agevolazione fiscale è prevista per la realizzazione di ausili e strumenti che grazie alla robotica o alla tecnologia avanzata, consentono alle persone disabili di migliorare la propria mobilità interna o esterna, e quindi muoversi liberamente fra i diversi piani della propria abitazione, raggiungere in modo autonomo e sicuro l’ingresso del proprio appartamento o della propria casa, ecc.

Come usufruire dell’agevolazione fiscale per l’acquisto di montascale e ascensori

È possibile richiedere la detrazione fiscale IRPEF del 50% della spesa sostenuta per l’abbattimento delle barriere architettoniche direttamente nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno in cui è stato realizzato e pagato l’ascensore o il montascale, presentando copia della fattura dell’azienda che ha eseguito i lavori e copia dei bonifici di pagamento.

Per richiederla è necessario:

  • essere soggetti all’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF);
  • essere proprietari dell’immobile in cui è stato installato il montascale o possedere dei diritti reali di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie) o esserne affittuario;
  • essere familiare convivente del proprietario o dell’avente diritti sull’immobile purchè intestatario delle fatture.

Contributi per l’acquisto di un montascale

Acquistare un montascale per la propria casa può comportare un costo di diverse migliaia di euro, a seconda del tipo di impianto scelto e della tipologia della scala da superare.
Oltre a tutte le agevolazioni e le detrazioni previste per legge è possibile richiedere un contributo per l’acquisto del montascale per disabili e per anziani con difficoltà motorie.

La Legge 9 gennaio 1989, n. 13 prevede, infatti, contributi per favorire il superamente e l’eliminazione delle barriere architettoniche in edifici privati e regola la richiesta e l’erogazione di tali contributi.

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Chi ha diritto ai contributi per l’acquisto di un montascale

Per poter presentare la richiesta di contributo per l’installazione di un servoscala per disabili è necessario rientrare in determinati criteri di assegnazione; possono, infatti, richiedere il contributo:

  • persone disabili o anziani con menomazioni o limitazioni funzionali permanenti di carattere motorio, le persone con invalidità totale permanente hanno diritto di precedenza.
  • persone non vedenti;
  • chi ha in carico persone con disabilità permanente;
  • condomini dove abitano persone disabili o con difficoltà motorie permanenti;
  • centri o istituti residenziali destinati all’assistenza di persone con disabilità.

Gli interventi per cui si richiede il contributo devono essere rivolti esclusivamente al superamento o all’abbattimento delle barriere architettoniche presenti all’interno o all’esterno di immobili privati dove risieda un disabile o in edifici destinati a strutture assistenziali o residenziali.

Modalità di presentazione della domanda di contributo

La domanda di contributo per l’acquisto di un montascale deve essere presentata al proprio comune di residenza, che dovrà verificare che il richiedente rientri nei criteri di assegnazione previsti per legge.

La domanda deve essere presentata:

  • entro il 1 marzo di ogni anno;
  • al sindaco del comune in cui si trova l’immobile;
  • in carta da bollo;
  • dalla persona disabile o da chi ne esercita la potestà o la tutela o da chi lo ha in carico;
  • per l’immobile nel quale il disabile ha la residenza abituale e per lavori rivolti opere volte a eliminare barriere e ostacoli per la sua mobilità.

Naturalmente è necessario allegare la descrizione dei lavori e delle opere che si intendono realizzare, il certificato medico in carta semplice che attesti l’invalidità e l’handicap del richiedente e un’autocertificazione che dichiari che l’immobile oggetto degli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche o dell’installazione di un montascale è l’effettiva residenza della persona disabile, che i lavori non sono ancora stati eseguiti e se sono oggetto di eventuali altri contributi.

La presentazione della domanda non assicura l’assegnazione del contributo, ma è, comunque, possibile iniziare gli interventi sull’immobile prima della pubblicazione della graduatoria.

Qualora il contributo non venisse assegnato nell’anno di presentazione, la domanda resterà valida per l’anno successivo e non sarà necessario presentare una nuova richiesta.

È possibile cumulare diversi contributi per lo stesso intevento di abbattimento delle barriere architettoniche, i contributi verranno erogati solo alla copertura dei costi e non in eccedenza.

A quanto ammonta il contributo

Il contributo concesso dallo stato per l’abbattimento delle barriere architettoniche in edifici privati è calcolato sulla base del preventivo presentato e della spese effettivamente sostenuta:

  • se il costo degli interventi è inferiore al preventivo presentato verrà erogato solo l’importo effettivamente speso;
  • se la spesa risulta superiore rispetto al preventivo non sarà possibile erogare un contributo superiore a quello preventivato.

L’importo del contributo erogabili sono i seguenti:

  • costo interventi fino a Euro 2.582,28: è possibile richiedere l’intera copertura della spesa.
  • costi da Euro 2.582,28 a 12.911,42: contributo aumentato del venticinque per cento sulla spesa sostenuta che eccede i 2.582,28;
  • costi da Euro 12.911,42 a Euro 51.645,69: contributo aumentato di un ulteriore cinque per cento sulla cifra che eccede i Euro 12.911,00.

Il contributo sarà erogato a lavori conclusi dietro presentazione di fatture e alle quietanze di pagamento.